Fuori Fassino dal corteo!

1° maggio. C’è chi pensa sia solo occasione per festeggiare, per sfilare in maniera rituale, come una vuota celebrazione da assolvere. Sicuramente questi sono i pensieri di personaggi come Fassino e della cricca del PD di cui è degno rappresentante. Quel PD che sostiene a livello nazionale il governo Monti e la ministra piangente Fornero che sta demolendo il sistema di protezioni sociali costruito negli anni grazie alle lotte dei lavoratori. Che affonda pensioni, diritti, in nome della salvaguardia del sistema della finanza, delle banca. E Fassino è degno esecutore, a livello cittadino, di tale mandato, attaccando la dimensione pubblica degli asili torinesi, ignorando bellamente i problemi degli operatori sociali, lasciando in mezzo alla strada migliaia di famiglia sfrattate.
Il comune è senza soldi. Ma si possono sperperare per il TAV come in passato per le Olimpiadi. L’importante è preservare i propri interessi di casta, alla faccia della precarietà che è divenuta oramai sistema di governo.
Ma c’è invece chi pensa che il 1° maggio sia ancora occasione di lotta, e sono la maggioranza. Che sia occasione per alzare la testa e dire in faccia a lor signori che cosa sono realmente. Ed allora abbiamo assistito alla scena surreale di Fassino e i suoi complici come Chiamparino, l’amico delle banche, sfilare per le vie della città protetti da un nugolo di sbirri ma, soprattutto, assediati da decine di persone arrabbiate che hanno giustamente insultato lui, i suoi amici e tutta la manica di cialtroni venduti, sempre dalla parte dei poteri forti. Non solo, arrivato in piazza è stato, sindaco tanto amato, fischiato ed insultato da tutte quelle persone che il suo agire sta rovinando. Con la solita spocchia ha affermato che chi fischia è perché senza argomenti. Non bastano come argomenti la perdita del lavoro, della casa, dei servizi? Evidentemente per Fassino sono cose risibili, preferisce ricevere “solidarietà” da fascisti e razzisti di varie risme
piuttosto che stare dalla parte di chi lotta per una vita migliore. Ne prendiamo atto.

Come prendiamo atto del segno politico della giornata di ieri che ci dimostra come la gente sia ormai stufa dei Fassino, dei Chiamparino di quei partiti che rappresentano solo se stessi. Possono andare in giro solo se scortati perché ormai la rabbia monta contro gli artefici della crisi e chi li rappresenta. Il 1° maggio non ha visto la contestazione di pochi ma la presa di parola di quella moltitudine che combatte ogni giorno nei propri territori per una idea di convivenza, non dettata dalle regole della finanza. Gli unici a cui dare solidarietà. Per questo siamo parte di loro.
Siamo ovviamente vicini a tutti coloro che nella giornata del 1° maggio hanno dovuto subire i sopprusi delle forze di polizia ormai elemento essenziale nel cercare di azzittire chi ha il coraggio di gridare che il re è nudo. Non è una novità, gli sbirri hanno scelto di stare con chi mette sul lastrico migliaia di persone.
Noi stiamo dall’altra parte. Sempre.

c.s.o.a. gabrio

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