E la chiamano democrazia…

2013-04-10 16.50.09
A circa 10 giorni dall’occupazione delle palazzine dell’ex-moi, nella giornata di ieri, mercoledì 10 Aprile, centinaia di rifugiate e rifugiati hanno sfilato per le vie della città in occasione della presenza di Laura Boldrini.
Occasione ghiotta e da non farsi sfuggire visto il curriculum della neo eletta presidente della Camera per ben 14 anni portavoce dell’alto commissariato dell’Onu per i rifugiati. Ma soprattutto la prima opportunità di scendere in piazza, uscire dalle mure delle palazzine e rendersi finalmente visibili portando in strada la voglia di lottare, la rabbia e le rivendicazioni di chi per anni ha visto calpestare i propri diritti e la propria dignità in nome del “business dell’accoglienza” che ha speculato sulle vite di decine di migliaia di uomini, donne e bambini.
Una lunga giornata che sarebbe giusto iniziare a raccontare partendo dal corteo che muovendosi dall’ex moi fino alla stazione del Lingotto, e poi da lì a Porta Nuova è partito intorno alle 16:30 forte della presenza di centinaia di persone; massiccia la presenza della case occupate dai rifugiati (Ex-Moi, Via Bologna, Casa Bianca, Corso Chieri) ma anche di chi, ancora per strada e senza un tetto sulla testa, ha visto nella giornata di ieri un giusto momento per portare in piazza la propria rabbia contro le istituzioni italiane.
Un corteo dai tratti festoso, ma molto ben determinato a far sentire la propria voce…quella che urla e reclama Casa, reddito e dignità per tutte e tutti così come recitava lo striscione d’apertura, o come i tanti cartelli presenti sui temi della residenza, di un’accoglienza degna e solidale, del lavoro, della libertà di movimento e così via.
Il tutto si è svolto condito dalla poco gradita presenza di decine di mezzi delle forze dell’ordine che insieme a centinaia tra poliziotti e carabinieri hanno letteralmente blindato il centro cittadino.
Ancor più squallida la situazione che ci si è presentata davanti non appena entrati in Piazza Castello per raggiungere il Teatro Regio, luogo dove proprio per ieri era prevista la giornata innaugurale della “Biennale della democrazia”.
Un lungo serpentone di blindati, uomini delle forze dell’ordine e transenne ha circondato la manifestazione dei rifugiati e delle rifugiate Continua la lettura di E la chiamano democrazia…

Giov 11 Aprile 2013: “Omero Hardcore”, secondo appuntamento della Rassegna Teatrale Resistente verso il 25 Aprile

teatro-aprile

Centro Sociale Occupato Autogestito Gabrio presenta:

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——— RASSEGNA TEATRALE RESISTENTE ——–

Giovedì 11 Aprile 2013

– OMERO HARDCORE Migranti e migrazioni. La storia di un’odissea contemporanea. A cura di Sudatestorie.

Inizio spettacoli ore 21 – Free Entry
C.S.O.A. Gabrio
Via Revello 3
Zona San Paolo Antirazzista
gabrio.noblogs.org

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OMERO HARDCORE
http://www.sudatestorie.it/sudatestorie/node/20
Immaginiamo ora una Barca, ora un Molo, ora un qualsiasi luogo da cui poter osservare.
Di fronte il Mare. O qualsiasi luogo da attraversare.
Ad attraversare i Corpi, le Voci, i Gesti di una nuova Odissea Contemporanea.
A chi osserva la responsabilità di raccontarla.
A chi osserva, e che in genere resta fermo, la curiosità e le necessità di porsi sulla stessa traiettoria di chi ci viene incontro a tutti i costi. Pur di vivere meglio. O morire meglio.
Omero Hardcore è un esigenza di Sguardo. Da appoggiare su un altro sguardo.
Omero Hardcore, alla stregua di un Concerto Punk-Melodico-Hardcore Continua la lettura di Giov 11 Aprile 2013: “Omero Hardcore”, secondo appuntamento della Rassegna Teatrale Resistente verso il 25 Aprile