Sabato 24 giugno – Aperta per tutt* l’area ex Gabrio

Di seguito il comunicato redatto per l’apertura dell’area ex Gabrio di sabato 24 giugno

 

È passato quasi un anno da quando è terminata la bonifica dell’amianto nell’isolato di via Revello 3 e 5, ma il giardino resta chiuso.

Un anno fatto di polemiche tra le amministrazioni comunali e circoscrizionali su chi dovesse avere l’onere di provvedere allo sfalcio dell’erba e l’onore di presentare il progetto del nuovo spazio: nessuna traccia sia della pulizia del prato sia del progetto ovviamente. Un anno in cui dal prato ancora incolto e sassoso sono stati invece “scoperti” lo scarico abusivo delle acque fognarie della società sportiva Cenisia, che sversa i suoi liquami direttamente nel verde (da quanti anni?!?), e i serbatoi delle caldaie della vecchia scuola.

Concludendo il terreno non è ancora agibile, servono altri appalti, altri lavori e il quartiere continuerà a essere privato di un spazio verde necessario, atteso/promesso da tempo.

Quando, come collettivo del CSOA Gabrio, ci trasferimmo dalla sede storica ci eravamo impegnati a lottare perché questo spazio continuasse ad essere aperto alla socialità e alle necessità di tutti. Invece il comune, a cui l’avevamo riconsegnato, lo ha abbandonato all’incuria e alla sporcizia nonostante l’impegno dei cittadini di quartiere che non stanno alle regole di gentrification cittadina e che da anni si adoperano con tutti i mezzi necessari, anche quelli burocratici, per avere un quartiere vivibile, a misura dei cittadini che ci abitano.

Oggi apriamo noi del centro sociale Gabrio il giardino per denunciare l’inattività dei politici cittadini di qualsiasi colore e la negligenza dei dirigenti tecnici del comune che ancora non sanno dare una data precisa per la sua apertura definitiva.

Oggi vogliamo restituire dignità a questo spazio pulendolo con il nostro lavoro collettivo e dandogli vita con una festa in solidarietà alle popolazioni terremotate di Amatrice nella convinzione che solo le persone e i territori possono riempire il vuoto politico in cui la classe dirigente ha fatto precipitare il paese.

Solo le persone contano in politica: autorganiziamoci!