Solidarietà ai compagni e le compagne di C.S.O.A Askatasuna e Spazio Popolare Neruda

Decine di uomini delle forze dell’ordine con l’ausilio di diversi mezzi blindati, hanno fatto irruzione all’interno del Centro Sociale Askatasuna e dello Spazio Popolare Neruda per notificare 15 misure cautelari (tra cui 9 arresti domiciliari) ad altrettanti compagni e compagne. La vergognosa operazione di questa mattina è legata al corteo del 1° Maggio del 2017 quando, sotto una pioggia torrenziale, lo spezzone sociale che stava sfilando in modo tranquillo ma determinato, fu improvvisamente bloccato all’imbocco di Via Roma da decine di celerini in assetto antisommossa. Il corteo fu caricato brutalmente a più riprese, diverse persone, tra cui alcune “mamme per la libertà di dissenso”, furono malmenate a manganellate ed a calci con pestaggi veri e propri nello stupore generale, provocando (anche) la rabbia delle migliaia di persone che attendevano al lato della strada il passaggio del corteo. Un prologo, quello del 1° Maggio 2017, che abbiamo più volte visto ripetersi uguale a se stesso negli ultimi anni, quando la principale preoccupazione della questura e della politica cittadina, era quello di bloccare lo spezzone sociale, impedire l’entrata nella piazza dei confederali e mettere a tacere ogni forma di dissenso. A quanto apprendiamo dai compagni e dalle compagne del C.S. Askatasuna, da una veloce lettura delle carte dell’ordinanza, emerge l’aver voluto “rimarcare la loro estraneità alla manifestazione ed ai valori da essa espressi”. Un accusa tutta politica che va proprio nella direzione di rimarcare la volontà di eliminazione di qualsiasi voce contraria e/o non allineata all’interno di quel corteo e non solo. Esprimiamo la nostra totale solidarietà e complicità a tutt* i/le compagn* colpiti da questa infame operazione repressione ed invitiamo tutte e tutti a seguire gli sviluppi, prendere posizione e mostrare solidarietà attiva.
LIBER* TUTT*
Le compagne ed i compagni del CSOA Gabrio