5 SERATE SPETTACOLARI
Date e spettacoli Biglietti e Abbonamento
Una rassegna di cinque spettacoli nata dalla necessità e dalla volontà di riappropriarsi di questa forma d’arte come veicolo espressivo, divulgativo e sociale.
Nel teatro spesso non ci si limita ad un rovesciamento delle leggi, cosa che ne implicherebbe il riconoscimento, ma la recitazione si spinge a una completa violazione di queste, diventando spesso il megafono privilegiato di molte lotte, basti guardare ai più recenti esempi che hanno caratterizzato le primavere Arabe.
Con la consapevolezza che il teatro quasi sempre è in grado di abbracciare le rivoluzioni e nella speranza che la nostra rivoluzione possa intessere un forte legame con il teatro, abbiamo pensato questo breve rassegna.
Biglietti e Abbonamento
da ognunə secondo le proprie possibilità…
Riprenderci il teatro significa renderlo accessibile a tuttə senza dimenticare di riconoscere il lavoro artistico.
Per questo motivo l’ingresso sarà a prezzo popolare (da 3€ in sù, decidi tu).
Per coloro che vorranno sostenere il progetto abbiamo pensato anche ad una formula che ci permetterà di coprire le cinque date (retribuendo congruamente tuttə gli/le artistə che si esibiranno):
Abbonamento CrediciDODICICREDICIdodici
abbonamento sostenitrice/sostenitore
a 12 euro per 5 date
per info e acquisto abbonamento:
teatrogabrio@inventati.org
🎭Date e sinossi spettacoli🎭
Sabato 18 Marzo
I resti di quello che fu
di Settembre Teatro con Giorgio Canali, Elio D’Alessandro e Marta Bevilacqua
Venerdì 14 Aprile
Ribelli a mano armata
di Compagnia Teatro degli Zingari
Venerdì 28 Aprile
Bikila
con Davide Fabbrocino
Sabato 13 Maggio
Rassegna stampa non richiesta Live
di Recensioni non richieste
Domenica 4 Giugno
Oltre i muri
di Amalia Stagnaro
I resti di quello che fu
Concerto Teatrale di Settembre Teatro con Giorgio Canali, Elio D’Alessandro e Marta Bevilacqua
Sabato 18 Marzo 2023
I resti di quello che fu è un concerto teatrale.
Il filo conduttore è il tema del conflitto tra individuo e potere e si sviluppa attraverso monologhi e dialoghi accompagnati dalle parole, musiche e canzoni di Giorgio Canali.
“Lo scambio di rapide e taglienti battute, accompagnate da suoni disturbanti, crea un cortocircuito tra l’animo punk rock, rosso-fuoco, incarnato da Giorgio Canali, e la tenerezza di cuori innamorati e sognanti (…) Il G8, la fine di un rapporto, i disagi del singolo in una società contaminata, queste le tematiche affrontate dal trio di artisti ne I resti di quello che fu. Gli orrori e le violenze – per sempre legati al ricordo di Genova nel lontano 2001 – vengono rievocati attraverso la lettura di un reportage di quegli eventi, non solo come testimonianza di cronaca nera, ma anche sotto forma di una più recente analisi antropologica. I tre interpreti del concerto teatrale si presentano come l’incarnazione vivente di un movimento generazionale, che, seppur inflitto da duri colpi, conserva l’audacia e il sogno (…) I protagonisti, illuminati da una luce calda, in uno stato di torpore, pronunciano le prime parole a metà tra il monologo interiore e una discussione di coppia. «Voglio raccontarti una storia, ma tu non la capirai»: questa è una delle prime frasi che sembrano risuonarci dentro. Nel concerto teatrale restano un amore e un’idea, che non si dileguano ma nell’aria si disperdono e ancora fecondano.” (Chiara Aloia su EroicaFenice – Leggi la recensione completa)
Ribelli a mano armata
de Compagnia Teatro degli Zingari
Venerdì 14 Aprile 2023
Prendere le armi e usarle rischiando la propria vita e quella degli altri non è mai una cosa facile. Ma allora perché farlo? Cosa spinge ragazzi delle periferie, ma anche qualcuno che proviene dai quartieri bene ad unirsi per andare a rapinare una banca. Che cosa li muove, cos’è quello spirito ribelle che li accomuna?
Negli anni 60 e anche dopo, nei 70, alcuni ragazzi dei quartieri popolari presero le armi per “andare a prendere i soldi a chi ce li ha e ci fotte sempre”. E dove prenderli se non in banca. Certo non solo. Ma non è solo una questione di soldi che li porta a fare rapine, è la voglia di agire e vivere una sfida. A chi fosse rivolta quella sfida a volte non è immediatamente chiara anche a loro. Ma sicuramente è un modo di uscire da una quotidianità vissuta come opprimente, da lavori usuranti, dallo sfruttamento economico. Solo anni dopo alcuni di loro si rendono conto che rapinare le banche non era solo un’attività criminale, che il loro modo di vivere e operare era molto vicino a quello dei banditi o di chi si poneva in conflitto con la struttura di potere della società .
Molti di questi rapinatori si diedero una forma particolare, quella della batteria. Non erano rapinatori solitari o chi si univa per un colpo a secondo delle convenienze. Erano vere e proprie bande, con relazioni e solidarietà nei quartieri da cui provenivano. Erano differenti da dalla piccola e grande criminalità degli anni precedenti. Le finalità erano diverse e anche l’organizzazione. Avevano in odio le gerarchie, i capi. In un certo senso erano molto più vicini all’agire anarchico.
Ribelli a mano armata cerca di restituire il racconto e l’esperienza di vita di quelle persone, di quegli anni e lo spirito ribelle che li pervadeva . Uno spirito raccontato diverse volte anche al cinema. Noi prestiamo le nostre voci e corpi a quelle storie, aggiungendo poco del nostro e lasciando parlare ai loro racconti che abbiamo trovato in un libro affascinate e rigoroso, Andare ai resti, di Emilio Quadrelli.
Il gruppo teatrale nato da un’idea di Franco Fuselli e appoggiato da Don Gallo, nasce tra i ragazzi che frequentano la Comunità San Benedetto al Porto, che ci lavorano o l’hanno attraversata. Il nome è lo stesso del teatrino omonimo sotto la sacrestia, in via mura degli Zingari. La compagnia non fa del teatro il proprio lavoro, ma il suo strumento politico e sociale interessandosi a storie di resistenza, di lotte, di rivolte sociali ed umane per una vita libera e degna di essere vissuta e contro ogni potere, oppressione e sfruttamento. Tra letture e spettacoli andati in scena ricordiamo brevemente, L’america non esiste con la regia di Elena Dragonetti, Incendio a Cervara, Cambiare rotta (sul G8), Bresci chi? (sulla vita e il processo a Gaetano Bresci) e per ultimo Ribelli a mano armata, tratto in gran parte dal libro di Emilio Quadrelli, Andare ai resti. Libro che raccoglie intervsite e riflette sull’esperienza sociale e politica delle bande di rapinatori, chiamate batterie, a Genova e nel Nord Italia tra gli anno 60 e 70.
Bikila
di Davide Fabbrocino
Venerdì 28 Aprile 2023
Roma, 10 settembre 1960.
Un uomo corre a piedi nudi tra le strade della capitale italiana.
Corre per 42 chilometri e 195 metri.
Agli spettatori presenti lungo il percorso è subito chiaro di assistere a un’impresa che entrerà nella storia delle Olimpiadi.
Sanno già che quella medaglia d’oro sarà ricordata per sempre.
Ma quell’uomo scalzo non sta correndo solo una maratona.
Abebe Bikila, atleta etiope, sta vincendo la prima medaglia d’oro olimpica della storia dello sport africano. In una delle città simbolo del colonialismo europeo.
Bikila non sta solo vincendo una gara, sta correndo per il riscatto di un intero continente.
Davide Fabbrocino, in questo monologo nato da un’idea di Davide Ravan, scritto e diretto da Luca Zilovich, racconta da osservatore esterno la vita di Abebe Bikila, guidando lo spettatore attraverso le affollate vie romane del boom economico e le strade di un’Addis Abeba che tentava di risollevarsi dopo gli anni dell’occupazione italiana.
Rassegna stampa non richiesta Live
de Le recensioni non richieste
Sabato 13 Maggio 2023
La Rassegna stampa non Richiesta è il telegiornale di cui non sapevi di avere bisogno.
Come tutti i telegiornali non è imparziale ma stavolta lo sai: le notizie sono lette dalla parte dell’antifascismo, dell’antirazzismo e del transfemminismo.
E fa ridere, ma questo vale anche per il TG1.
La Rassegna Stampa non Richiesta pone un dubbio dove quel dubbio, di solito, sembra stonare, sta scomodo. Certo poi bisogna lottare, sporcarsi le mani per cambiare lo status quo, una volta che lo si è messo in dubbio.
Oh mica posso fà tutto io qua eh!
Oltre i muri
di Amalia Stagnaro
Domenica 4 Giugno 2023
“Oltre i muri” si ispira al romanzo intitolato “Il ballo delle pazze” di Victoria Mas, ambientato nell’ospedale psichiatrico Salpetriere di Parigi, luogo in cui venivano internate per mano maschile, donne scomode, rifiutate e abbandonate dalle loro famiglie. La struttura era diretta dal Dott. Jean Martine Charcot, uno dei più accaniti teorici dell’isteria, malattia inventata per ostacolare, imprigionare o patologizzare la condizione femminile.
Lo spettacolo infatti vuole denunciare il maschilismo etero-patriarcale dominante annidato nella società dell’ 800, strizzando l’occhio alle oppressioni odierne.
L’adattamento teatrale di Amalia Stagnaro avvalendosi di un linguaggio molto fisico raggiunge momenti di catarsi fra canto, ballo e illusione evocando suggestive immagini onirico-poetiche che si alternano a crudi momenti di realtà.
Non mancano comunque note di sollievo comico. Luci e musica sono protagoniste della scena assieme alle otto attrici. Le ragazze sul palco vivono l’attesa. Imprigionate in un tempo assoluto colmo di grida, chiavistelli e metodi di tortura, le “alienate” cercano di evadere dalle costrizioni attraverso ricordi, sogni e desideri, con la
speranza che un giorno le lancette dell’ orologio tornino a girare anche per loro.
Provocatorio e potente “Oltre i muri” è un continuo alternarsi tra luce e ombra, è un coro di voci che si libera tra i corridoi asettici dell’ospedale, un grido che per essere sentito oltrepassa i muri, scuotendo le coscienze di ognun* di noi.