BibliotecAutogestita Goliarda Sapienza

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Perché questo nome?

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Perché questo nome?

Abbiamo scelto di intitolare la biblioteca a Goliarda Sapienza perché, sebbene fosse un’artista poliedrica, ha scelto la letteratura quale strumento comunicativo e artistico privilegiato. Goliarda nasce nella Sicilia degli anni ’20, figlia di un avvocato socialista e della sindacalista Maria Giudice, prima dirigente donna della camera del lavoro di Torino, e cresce in un clima di libertà nonostante il dilagante fascismo. Attrice all’accademia nazionale di arte drammatica di Roma, Goliarda scopre presto il suo vero amore, la scrittura. Da qui inizia a raccontare se stessa e il mondo attorno a lei come in un diario segreto, senza pudore o vergogna nella descrizione della realtà, la sua, quella di una donna libera dal pregiudizio e dalla morale. Ha scritto numerosi libri che hanno trovato fama e seguito più dopo la sua morte che durante la sua vita.

La sua vita racconta la storia di una donna nata nel privilegio, immersa in un ambiente politico, socialista e antifascista che le ha consentito di avere opportunità e scelte, nonostante il suo essere donna.
Ma oltre le sue radici, di cui fu sempre ben consapevole, Goliarda seppe scegliere la libertà, una libertà critica e profonda che ha segnato ogni fase delle sua vita. Come dice lei stessa, citando Virginia Woolf:
“No, non sono una donna che si guadagna da vivere, sono una donna che guarda dalla finestra e ha una camera per se stessa. Vi ripugna? Sono libera e questa libertà la voglio sfruttare (…) Ho fatto bene a rubare, sempre, la mia parte di gioia a tutto e a tutti.”
Modesta, la protagonista di “L’arte della gioia” ci insegna che la libertà è ciò che ci consente di essere felici, e che quindi scegliere la felicità è un atto politico.
Ne “L’università di Rebibbia” Goliarda racconta la sua esperienza da detenuta. Decise di rubare dei gioielli a un’amica per farsi incarcerare. Voleva studiare la società attraverso i luoghi dell’oppressione.
Autentica, appassionata, schietta e sincera. “Goliarda non esiste, lei è l’esistenza” dicevano di lei.
E’ anche grazie a libri come i suoi e di altrə compagnə che decidiamo di lottare e di mettere in discussione l’esistente.
Goliarda, come altrə, ha avuto il coraggio di rompere gli schemi e di sbeffeggiare il sistema svelandone le ipocrisie, le ingiustizie, le schifezze di chi si nutre del potere a scapito di altrə, e che soprattutto è stata in grado, attraverso la prosa, di spiegarci meglio di qualsiasi saggio cosa significhi essere donna in un mondo patriarcale.

Perché la necessità di una Biblioteca in quartiere

Il quartiere San Paolo non ha biblioteche attive. La Biblioteca Carluccio, ad esempio, è stata chiusa nel gennaio 2015, con la promessa della sindaca Appendino di restituirla alla città, dopo una ristrutturazione e bonifica dall’amianto che sarebbe costata 700 mila euro. L’unico intervento fatto ha interessato la sala letture, dopodiché i lavori si sono fermati e l’edificio, svuotato da libri e mobilio, risulta tutt’ora chiuso. Da sette anni a questa parte, il quartiere, ha perso uno dei suoi punti di aggregazione, senza che mai gli venisse restituito.

📚Le Biblioteche sono luoghi indispensabili all’interno della città. Sono luoghi d’incontro, di conoscenza, studio, scambio ma soprattutto, sono luoghi accessibili a tuttx gratuitamente, che rispecchiano il nostro modo di intendere la conoscenza in maniera agibile, orizzontale e trasversale, estranee alle dinamiche capitaliste di privatizzazione del sapere e della socialità.

ORARI

🔥Troverete aperta la biblioteca autogestita Goliarda Sapienza dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19, pronta ad accogliervi nel caso vogliate sfogliare libri, leggere accanto ad una stufa, studiare o semplicemente dare un’occhiata.

💘 Ricorda che la biblioteca é autogestita, prendiamocene cura

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SORELLA OUTSIDER
con Filo Sottile, Grave Farinelli e Hanay Raja 9.2.23