Questa è la prima parte di un lungo reportage sulla mobilitazione anarchica internazionale contro l’invasione dell’Ucraina , a cura del Compagno greco Alexis Daloumis.
In questo video vengono intervistat* gli anarchici/antifa ucraini,
polacchi, russi e bielorussi che si stanno mobilitando a Kiev.
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Un racconto a caldo della Carovana sulle frequenze di Radio Blackout.
Racconto che non ha alcuna pretesa di esaustività, ma che vuole servire da primo riscontro di quello che è stato un viaggio solidale ricco, intenso, denso a livello politico e umano, che ha chiarito molti punti e ha alimentato altri dubbi.
Nella giornata di ieri la carovana solidale si è mossa in direzione dei villaggi intorno a Kiev, nei pressi delle ormai tristemente note cittadine di Bucha e Irpin, in questi giorni chiuse al passaggio di civili e giornalistə a causa delle ultime procedure di bonifica degli ordigni rimasti inesplosi.
Abbiamo parlato con la gente del posto, indaffarata a rimettere in sesto le proprie case, le strade, la propria vita. Le persone ci hanno raccontato in maniera spontanea dei tank nei villaggi, delle cannonate contro le case, delle mitragliate contro le macchine, della distruzione indiscriminata commessa dall’esercito di Putin, dei soprusi contro i loro vicini di casa, dei giorni infiniti nascosti nelle cantine. I villaggi mostrano tutt’ora i segni evidenti della devastazione: molte delle case sono disabitate poiché ridotte in macerie, mentre le persone rimaste hanno cercato nel minor tempo possibile di riparare i danni ingenti per ricrearsi un posto dove vivere. I resti dei carri armati russi e ucraini sono ancora disseminati, indistinguibili, lungo il tragitto: decine di identiche carcasse di metallo che ricordano quanto i responsabili diretti delle atrocità
di guerra abbiano sempre un volto, un’anima, una divisa. Divisa che non sempre indossano i responsabili politici, che da lontano giocano sulla vita di chi viene posto sotto di loro dalle leggi degli stati e del capitale.
Nessun segno di “de-nazificazione” o liberazione, quello che abbiamo visto suscita rabbia, paura e una impotenza sofferta.
Ciò che risulta più che mai chiaro sono invece i segni della violenza, la peggiore, la più squallida, quella mossa contro civili inermi.Bombardare centri abitati, uccidere persone, non ha giustificazione.
Carne da macello che da quasi un decennio la NATO e le potenze occidentali hanno deciso di sacrificare nell’ottica di un riassesto degli equilibri geopolitici e che l’esercito russo non ha esitato a massacrare all’interno della stessa logica di potere. Qualunque sia la retorica – nazionalista, militarista, storica o altro – che giustifichi l’attuale conflitto, dietro c’è solo l’interesse di chi tiene le redini del potere politico, economico e militare.
La devastazione nella provincia Kiev e i massacri di Bucha, Irpin e villaggi limitrofi sono eccidi realmente accaduti. Se da un lato la propaganda governativa russa e i suoi satelliti occidentali sostengono il contrario per non rispondere dei crimini di guerra commessi, dall’altro la NATO e i suoi accoliti sfruttano questi episodi per occultare una loro responsabilità diretta nella creazione e nel mantenimento dello scenario bellico.
In un periodo in cui la guerra prende anche la forma di propaganda di stato da ambo i lati, è necessario non lasciarsi arruolare nelle file di chi ha come obiettivo la subordinazione e lo sfruttamento delle terre e delle persone che le abitano. Solo uno sguardo critico e umano, affiancato a un ascolto attento delle testimonianze e delle esperienze di chi vive il conflitto sulla propria pelle, puo’ aiutarci a capire come essere veramente solidali in senso internazionalista nei confronti di chi è oppressə.
La nostra solidarietà non va alle istituzioni che reiterano e reificano queste dinamiche di dominio e sfruttamento, la nostra solidarietà va alle popolazioni, a chi tra le contraddizioni, i limiti e le opportunità lotta attraverso errori, tentativi e successi, provando ad agire e a trasformare il reale dal basso.
Al prossimo aggiornamento.
Contro ogni guerra, contro ogni imperialismo, contro ogni stato,
Breve racconto dei primi giorni in territorio ucraino della Carovana Solidale Internazionalista
Le notizie brevemente riportante in questo documento provengono da discussioni dirette avute con alcunə compagnə ucrainə e restituiscono quindi una visione parziale di un contesto molto complesso. Per questo invitiamo tuttə a continuare a informarsi autonomamente in maniera critica.
La carovana ha attraversato il confine polacco ucraino venerdì 15 aprile dopo aver passato una notte ospite dei compagni e delle compagne NoBorder polacchə [1], che si organizza e lotta su quella frontiera da tempo, e che sta subendo un’ondata di repressione inedita in polonia.
Questə compagnə, oltre a portare avanti la lotta alle frontiere, gestiscono un magazzino autorganizzato per gli aiuti internazionalisti destinati all’ucraina e a chi è in viaggio verso il cuore della fortezza europa .
I materiali della raccolta solidale sono arrivati a destinazione nella giornata di venerdì 15 aprile; una parte è stata consegnata alle compagne del Lviv Social Movement, Ong legata a sinistra e sindacati ucraini,posizionata politicamente nel campo del socialismo antiautoritario.L’ONG svolge attività di solidarietà in una scuola al momento convertita in rifugio per persone fuggite dall’est del paese, principalmente dal Donbass, l’area in cui la guerra colpisce in maniera piu’ dura. La struttura ospita donne, bambini euomini esentati dall’arruolamento per motivi di salute e altri che,nonostante abili all’arruolamento secondo i dettami della legge marziale, non hanno ancora ricevuto la chiamata alle armi.
Il resto dei materiali sono stati consegnati a Lviv alle compagnə di Operation Solidarity,un gruppo persone molto giovani composto maggiormente da studenti e studentesse.
Il network ha come missione il supporto dal basso dei civili nelle varie parti dell’Ucraina, la costruzione di una rete solidale in coordinamento con strutture ufficiali e non,e il rifornimento di cibo,medicinali e materiale tattico per alcune componenti delle Unità di Difesa Territoriale.
I loro sforzi si concentrano in principal modo sul sostegno al battaglione antifascista di stanza al fronte, composto da compagnə di area anarchica,ultrasdell’Arsenal Kiev e da esulə antiautoritariə bielorussə perseguitatə dal governo di Minsk, tuttə con pregresse esperienze nel campo militare.Sulla struttura, la funzionalità e l’arruolamento volontario nelle Unità di difesa Territoriale andrebbe fatto un discorso a parte, cosa che ci proponiamo di fare in seguito.
Per quanto sia stata imposta la legge marziale che impedisce l’uscita dal paese di tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni e l’obbligo alle armi in caso di chiamata dal governo,per quanto abbiamo visto fino ad ora la volontà di combattere l’invasione èlargamente diffusa e radicata nella popolazione. in molte zone i volontari che si sono presentati per l’arruolamento sono stati talmente numerosi che il governo non ha ritenuto necessario perseguire chi non ha risposto alla chiamata alle armi e che quindi di fatto non esiste un movimento di diserzione.
Moltə dellə compagnə con cui ci siamo confrontati ad Lviv, anche se di aree politiche molto differenti tra loro e che mettono in campo pratiche differenti nell’attività politica e nella solidarietà, hanno espresso la volontà di arruolarsi nelle Unità Territoriali per difendere la loro comunità, i propri affetti e difendere quegli spazi di libertà che sotto egida dell’invasione russa verrebbero schiacchiati e repressi violentemente. Quest’ultima é una questione molto complessa sulla quale cercheremo di ritornare in maniera più approfondita e sulla quale abbiamo bisogno di ulteriore confronto con altrə compagnə locali, per questo non vogliamoche queste poche righe vengano prese come verità assolute.
Per questo motivo, oltre che per portare un carico di cibo e medicine destinate alla disastrata città di Bucha,nota per il massacro di civili compiuto dall’esercito russo, abbiamo deciso di spostarci verso la capitale Kyiv,dove avremo l’occasione di confrontarci con altrə compagnə.
Ci diamo tempo quindi per spingerci in analisi della situazione,data la complessità e la difficile comprensione delle dinamiche interne al movimento libertario Ucraino.
Al prossimo aggiornamento.
Contro ogni guerra, contro ogni imperialismo contro ogni governo,
La carovana solidale Internazionalista è partia questa notte alla volta dell’Ucraina con il suo carico di solidarietà e rabbia per quanto sta accadendo al popolo ucraino da un lato, colpito dalle voglie espansionistiche dello Zar di Mosca e del capitalismo energivoro occidentale, oltre che soggetto al delirio nazionalista del suo stesso governo e dall’altro al popolo russo, represso e soffocato da un apparato statale che si fa sempre più feroce .
La solidarietà è stata tanta, anzi tantissima .
I soldi raccolti in pochi giorni sfiorano i 2000 euro, che vanno a sommarsi ad una montagna di materiali come medicine, medicamenti, articoli di primo soccorso, cibo ecc.
Nei prossimi giorni, se il tempo ce lo consentirà, forniremo una lista dettagliata di quanto è stato raccolto, in caso contrario ce ne scusiamo anticipatamente.
Contro tutte le guerre, contro tutti gli imperialismi, dalla parte di nessun governo .
Lottiamo al fianco dei popoli!
COMUNICATO
Da più di un mese ormai, la guerra è scoppiata nei territori Ucraini. Una guerra che in realtà dura da quasi un decennio, ma che con l’invasione militare della Russia ha reso ancora più visibile, totale ed esteso un meccanismo di morte. Una aggressione criminale, in un panorama di violenza e di militarismo strutturale. Dalla Russia alla NATO e l’UE, passando per lo stesso stato Ucraino, è una storia di forte nazionalismo e di spietato imperialismo, ai danni come sempre delle popolazioni civili: le persone ucraine sotto le bombe e costrette a scappare, le persone russe incarcerate dalla repressione del loro governo e in povertà estrema.
Sappiamo bene quanto questa guerra in particolare porti complessità e sfumature importanti. C’è una aggressione militare da parte del governo Russo, e questo è inevitabile. Ma c’è una storia di nazionalismo, di espansionismo militare e politico, di accordi energetici e di equilibri geopolitici, in cui l’occidente tutto è primo protagonista. E soprattutto, ci sono armi, migliaia di armi foraggiate dagli stati-nazione occidentali negli anni in quei luoghi, tra cui l’Italia stessa, tanto nei territori già in conflitto del Donbass come alle truppe militari russe.
Non abbiamo alcun interesse a schierarci per forza con una parte, cadendo in un appoggio acritico a forme che rischiano di ammiccare ad uno o ad un altro nazionalismo. Ciò che piuttosto ci sembra importante fare, è provare a mettere in campo una pratica internazionalista di solidarietà, andando a supportare le popolazioni civili che resistono in tante forme diverse al delirio nazionalista della guerra. Vorremmo costruire comunità che combattono contro le deviazioni e le divisioni del presente, sfuggendo alle trappole nazionaliste, dando voce a chi prova ad organizzarsi dal basso e rendendoci artefici di solidarietà reale ed attiva.
Ecco perchè alcun* di noi hanno deciso di partire da Torino e portare una serie di aiuti umanitari di base a Leopoli. Nulla di nuovo, nulla di più o meno utile rispetto alle innumerevoli campagne istituzionali e non che si muovono in tutta Europa. L’unica differenza è che qui non c’è alcuna struttra politica, associazione o entità definita, ma solo la volontà di compagn* che ogni giorno attraversano le lotte antiautoritarie, antirazziste, antifasciste e antisessiste nei propri luoghi, di innescare piccoli meccanismi di solidarietà. Inoltre, vorremmo provare ad andare in quei territori, per vedere coi nostri occhi cosa succede, cercando di fare un po’ di controinformazione in questi giorni di retorica becera e falsamente pacifista che possiamo trovare su qualsiasi media mainstream.
Per chi volesse supportare questa iniziativa, qui trovate una lista di generi, medicinali e beni di cui compagn* ucrain* e le popolazioni civili hanno bisogno. Ci appoggeremo alle realtà di Operation-Solidarity (https://operation-solidarity.org/) e Lviv Social Movement (https://rev.org.ua/english/), realtà di solidarietà e mutuo appoggio dal basso che stanno agendo in diverse forme in queste settimane in Ucraina, a cui verranno dati gli aiuti.
Contro ogni guerra tra stati, contro ogni imperialismo, dalla parte dei popoli che resistono contro ogni nazionalismo.
Solidali in viaggio
RACCOLTA SOLIDALE
👉Materiali utili :
*MATERIALE TECNICO INVERNALE* (anche per bambini e bambine)
-scarponi
-maglie termiche
-giubbotti tecnici
-guanti tecnici
*MATERIALE DA CAMPEGGIO:*
-sacchi a pelo
-tende
-materassini
-coperte
*MATERIALE ELETTRICO*
-generatori
-powerbanks
*MATERIALE MEDICO*
-anti infiammatori
-anti dolorifici
-garze/cerotti
-lacci emostatici
-medicine per diabete (eutorix – l-thyroxina)
*MATERIALE IGIENICO:*
-assorbenti
-pannolini
-acqua ossigenata
-disinfettanti
– salviette corpo e intimo
*ALIMENTARI:*
-cibo in scatola
-cibo a lunga conservazione
-barrette energetiche
-omogeneizzati
Il materiale verrà consegnato direttamente alle realtà solidali antifasciste e antirazziste ucraine ” *Lviv Social Movemet” e “Operation Solidarity”*
Contro ogni guerra – contro ogni imperialismo – contro ogni governo.
Lottiamo al fianco dei popoli !✊
COME CONTRIBUIRE O FARE UNA DONAZIONE
📢*Carovana solidale Internazionalista verso i territori Ucraini!*
Chiusura raccolta Martedì 12/04
🗓Partenza per Leopoli Giovedì 14/04
📍Punti di raccolta Torino:
-Csoa Gabrio – Via Millio 42 , Torino tutti i giorni dalle 15,00 alle 20,00