“ieri, davanti all’ Esselunga di porta nuova, eravamo in migliaia a protestare contro le morti sul lavoro”.
Questo dovrebbe essere l’incipit del nostro comunicato, stando alla Militarizzazione messa in campo dalla questura.
L’improbabile quantità di antisommossa, Digos e polizia in borghese di vario genere, messi a difesa dell’Esselunga sono un sintomo palese dei tempi da “stato di polizia” che vive Torino.
Venerdì mattina all’alba si è svolta l’ennesima operazione repressiva ai danni di compagnə di varie realtà,militantə NoTav, esponenti dei movimenti sociali torinesi e, come oramai siamo abituat*, di Askatasuna.
Questa mattina in via Monginevro 68 è stato eseguito l’ennesimo sfratto a sorpresa,(tramite il famigerato art. 610). Uno sfratto inutilmente muscolare, ai danni di una famiglia, con una bambina di soli 2 mesi, raggirata dalla proprietaria dell’intero stabile con un contratto falso e pagamenti in nero.
Domenica 12 febbraio un corteo partecipato e determinato ha attraversato la città per ribadire il No al 41 Bis e all’ ergastolo ostativo, No ai Cpr e a tutte le gabbie.
Nella giornata di ieri (12/02/23) siamo ritornatə in strada in solidarietà con Alfredo che da più di 115 giorni è in sciopero della fame e per chi come lui, attraverso il proprio corpo, denuncia le condizioni di non-vita imposte nel regime di 41 bis.
Siamo un gruppo di varie realtà collettive e singole persone, di base torinese, che si interrogano tra le altre cose, sulle questioni transfemministe e queer.
È nata in noi la volontà di lanciare una tre giorni di scambio di idee e conoscenze sulla radio e sulle pratiche della controcultura musicale.
Vogliamo creare connessioni tra trasmissioni radiofoniche e podcast – per ora italofone – che parlino di tematiche transfemministe, femministe o queer, e/o che siano tenute da persone queer e/o donne cishet – anche se affrontano altri temi. Continua la lettura di BANDA MUTANDA→
di questa mattina, la questura di Torino, accompagnata dagli agenti della finanza, ha perquisito e sequestrato materiale dal centro sociale Askatasuna.
Il 12 dicembre 1969, una bomba veniva fatta esplodere all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura, sita in piazza Fontana a Milano.
Nello stesso giorno scoppiarono altri 3 ordigni a Roma e ne furono rinvenuti inesplosi sia a Milano che a Torino.
Cominciava così la “guerra santa“ dei padroni che,attraverso l’apparato statale e con l’ausilio del terrorismo nero, ha lasciato una scia di sangue, repressione e tortura.
A distanza di pochi giorni ci troviamo a scrivere nuovamente un comunicato di solidarietà verso due realtà di Lotta.
La scure della repressione questa volta si è abbattuta sui vertici nazionali dei sindacati di base SI COBAS e USB, l’accusa è la stessa mossa alle compagne ed ai compagni di Askatasuna e Neruda, ovvero Associazione a Delinquere.