Archivi tag: PEDALATA

Biciclettata contro la speculazione – ESSENON

Sabato 13 gennaio

Ore 14

Corso Vittorio angolo Corso Ferrucci

 

 

In Cenisia e San Paolo, come in tutta Torino, speculazioni edilizie e distruzioni del verde pubblico dilagano, garantendo i profitti di pochi e rendendo la città sempre meno vivibile.

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WEAPONS ARE BORDERS

Biciclettata contro la guerra, venerdì 22 aprile, ore 17,30, partenza Piazzale Duca d’Aosta, davanti alla Statua del Fante.

La guerra parte anche da qui, proprio da Torino, che ospita le sedi di Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia Space, tutte aziende che sviluppano tecnologie utilizzate in contesti di guerra, e che si appresta a diventare sempre più città di riferimento nello sviluppo di tecnologie belliche. Continua la lettura di WEAPONS ARE BORDERS

Call for organizzazione pedalata contro la guerra

Di fronte alle bombe sui civili e alla narrazione che ne viene fatta dalle istituzioni e dai media sentiamo il bisogno di confrontarci e di mobilitarci contro la guerra e contro chi la alimenta, di portare la nostra solidarietà ai popoli, che subiscono questo conflitto causato dai giochi di forza tra due grandi potenze imperialiste. Le istituzioni europee sono corresponsabili di morte e devastazione, a partire dalle nostre università. Continua la lettura di Call for organizzazione pedalata contro la guerra

Pedalata contro le morti di lavoro, per la nostra sicurezza, per Marco e Michele

Sabato 12 marzo 2022

Ore 18:30

Piazza Castello

In Italia, solo nel 2021, sono morte 1404 persone di lavoro: più di tre al giorno.

Marco e Michele, due giovani rider genovesi, sono morti per ciò che da media e aziende viene definito come “incidente”. Noi sappiamo però che le cause di queste morti sono sistemiche: sono un rischio calcolato dalle aziende. Continua la lettura di Pedalata contro le morti di lavoro, per la nostra sicurezza, per Marco e Michele

Biciclettata Antifa

Come ogni anno dal 2004, in corrispondenza del 10 febbraio, “giornata del ricordo”, fascisti e sedicenti “identitari” usano i morti e le deportazioni, conseguenza di fatto della guerra d’invasione nazifascista in Jugoslavia, per guadagnarsi un minimo di agibilità politica. In questo sono facilitati da un galoppante revisionismo istituzionale, che, semplificando la complessità della storia e rimuovendo i soggetti di classe che ne sono stati protagonisti, equipara comunismo e nazismo e sovrappone il concetto di ricordo (sempre parziale e soggettivo) a quello di Storia fondata su fatti inequivocabilmente successi.

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PEDALATA ANTIRAZZISTA – 18 GIUGNO 2021

🚴‍♀️PORTA LA BICICLETTA – ODIA IL RAZZISMO🚴‍♂️

📆Venerdì 18 Giugno
⏰Ore 17:30
📍 Partenzada Corso Verona angolo Corso Brescia

✊Attraversiamo le strade di Torino per denunciare le responsabilità di chi ogni giorno agisce discriminazioni.

Le frontiere non sono solo quei limiti immaginari che separano uno stato dall’altro e che vengono percorsi da persone con o senza documenti ogni giorno. Sono soprattutto quei luoghi dove emerge chiaramente il razzismo istituzionale, quei luoghi che diventano brutalmente discriminatori solo per alcun*.
I CPR, gli hotspot, gli uffici della prefettura per il rinnovo dei documenti, le forze dell’ordine, i decreti sicurezza, le sanatorie farsa sono a tutti gli effetti gli ingranaggi di un sistema razzista che mira, in maniera per nulla nascosta, ad ostacolare e mettere in pericolo la vita delle persone migranti e immigrate che con la pandemia stanno subendo un peggioramento evidente alle già pesanti discriminazioni esistenti.

🔴STOP AL RICATTO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO
I tempi di rinnovo e rilascio dei permessi di soggiorno non vengono mai rispettati dall’ufficio delle prefettura per il rinnovo dei documenti. I termini di 30 giorni dichiarati dalla Questura si trasformano in mesi di attesa per i richiedenti che spesso sono da anni all’interno di questo labirinto burocratico.

🔴STOP ALLA DISCRIMINAZIONE DEI GENERE
Le donne migranti si trovano in una posizione di particolare vulnerabilità e ricattabilità dovuta alla mancanza di possibilità lavorative che vada oltre il lavoro di cura e il lavoro sessuale. Lavori in nero, sottopagati, che non consentono di accedere ad alcuna tutela, e spesso espongono queste donne a violenze e forme di sfruttamento continue che non possono denunciare se non rischiando di perdere il lavoro o di finire in un CPR se sprovviste di documenti.

🔴SANATORIA 2020, UN FALLIMENTO ANNUNCIATO.
Sono state evase meno del 10% di tutte le richieste presentate. Le prefetture sembrano bloccate, la documentazione richiesta, tutt’altro che semplificatrice, complica l’accesso a questa procedura e nell’attesa di convocazione tanti lavoratori e lavoratrici continuano a subire il ricatto e lo sfruttamento del lavoro nero.

🔴CHIUDERE TUTTI I CPR, SUBITO.
Nei CPR si continua a morire. Poco più di due settimane fa, Moussa Balde, un ragazzo guineano di 23 anni, è morto mentre era recluso al CPR di Torino. Questa morte si aggiunge alle altre cinque avvenute tra giugno 2019 e dicembre 2020.
Le condizioni di vita nei CPR, già precarie prima della pandemia – sovraffollamento, condizioni igieniche precarie, cibo scadente, violenze e abusi da parte della polizia – hanno subito un ulteriore peggioramento durante il lockdown con un aumento della repressione come “rimedio” al rischio di contagi. I reclusi sono stati trattenuti dentro questi lager nonostante le frontiere fossero chiuse e i rimpatri non potevano essere effettuati.