Il 12 dicembre 1969, una bomba veniva fatta esplodere all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura, sita in piazza Fontana a Milano.
Nello stesso giorno scoppiarono altri 3 ordigni a Roma e ne furono rinvenuti inesplosi sia a Milano che a Torino.
Cominciava così la “guerra santa“ dei padroni che,attraverso l’apparato statale e con l’ausilio del terrorismo nero, ha lasciato una scia di sangue, repressione e tortura.
A distanza di pochi giorni ci troviamo a scrivere nuovamente un comunicato di solidarietà verso due realtà di Lotta.
La scure della repressione questa volta si è abbattuta sui vertici nazionali dei sindacati di base SI COBAS e USB, l’accusa è la stessa mossa alle compagne ed ai compagni di Askatasuna e Neruda, ovvero Associazione a Delinquere.
A tre anni dalla prematura dipartita di Lorenzo Orsetti vogliamo ricordarlo con il documentario a lui dedicato da Dario Salvetti, compagno del movimento GKN e regista. Continua la lettura di TEKOSER Il partigiano Orso→
Il 2 aprile 1944 i nazifascisti commisero la strage più feroce della guerra sul territorio della città di Torino: 27 persone, anche civili, vennero massacrate e gettate in una fossa comune senza nomi. Continua la lettura di 2 aprile 1944, l’eccidio del Pian del Lot→
Dante Di Nanni è un simbolo della lotta contro il fascismo, a lui sono intitolati lapidi, strade, murales, canzoni, libri… e anche una palestra, la nostra, la Palestra Popolare Dante Di Nanni (PPDDN), all’interno del centro sociale Gabrio. Era inevitabile che uno spazio sociale occupato in Zona San Paolo a Torino scegliesse di continuare a raccontare la storia di Dante, e altrettanto inevitabile che un gruppo di compagnə impegnato nella costruzione di una palestra popolare decidesse di scegliere il suo nome come esempio di lotta e di assoluta coerenza con una scelta di vita. Nella PPDDN siamo un gruppo eterogeneo di persone, unite però dagli stessi valori: antifascismo, antisessismo e antirazzismo. Gli stessi valori che, crediamo, si possano incarnare oggi nella figura di Dante Di Nanni. Egli è infatti il simbolo intorno al quale, da quasi una dozzina di anni, si raggruppano persone per proporre un’idea di sport autogestito, che cresce «dal basso a sinistra» e «popolare» (nella sua interpretazione autentica di solidale e inclusivo), e un’idea di mondo con lo stesso orizzonte. Il suo nome rivive ogni volta che unə ragazzə entra nella PPDDN per provare a salire su un ring, su una parete per arrampicare o su un palo da pole dance e in tantə chiedono «chi era Dante Di Nanni?»Per noi Dante Di Nanni è il volto sulla bandiera della palestra, che ci accompagna in corteo. È il simbolo su un adesivo bianco e arancione, incollato ovunque a ricordarci che l’antifascismo percorre ancora le vie del mondo. È il nome che risuona in canzoni militanti, da cantare tuttə insieme a squarciagola.