Nell’80 anniversario della Liberazione abbiamo voluto costruire un percorso di memoria per ripercorrere l’identità colonialista e fascista nel nostro quartiere trasmessa ancora oggi in tante vie, corsi e piazze di Torino e di tutte le città italiane. Il nostro intento è di portare a galla le contraddizioni e le incongruenze di un paese cosiddetto democratico che non ha mai voluto fare i conti veramente con il suo passato razzista e suprematista. Più che cancellare noi vogliamo stimolare dubbi e raccontare storie per far capire che è nel nostro passato che si costruisce l’odierna quotidianità contraddistinta di nuovo da una spinta al riarmo nazionalista e bellicista sostenuto da quel pensiero razzista e xenofobo che spesso è emerso ed ha attraversato la storia culturale e del pensiero d’Italia. Per questo abbiamo voluto unire nel percorso nomi e luoghi che ricordano le guerre d’invasione colonialiste di fine ottocento con personaggi che hanno avuto a che fare con il fascismo. Sappiamo bene che il fascismo non fu un alieno, ma il il figlio di un percorso storico ben preciso compiuto in questo paese. Insomma se ancora oggi abbiamo vie dedicate a fascisti con medaglie d’oro oppure se più recentemente vengono intitolati giardini a volontari delle guerre fasciste è perché quella cultura di affermazione violenta dell’italianità non è mai scomparsa anzi oggi è più che mai robusta e di nuovo vincente nel panorama del pensiero del 3° millennio. Noi quindi non possiamo tacere le tragiche vicende che questi nomi trascinano con se: non vogliamo che siamo cancellate, ma urlate forti senza paura verso chi ancora oggi considera questi personaggi degli eroi o questi luoghi un vanto della storia italiana.
Fuori fascisti e colonialisti dai quartieri!
Via Francesco Azzi
Via Borg Pisani
(traversa tra via Malta e via Osasco)
Via Federico Tommaso Paolini
(traversa tra corso Vittorio e piazza Adriano)
Piazza Carlo di Robilant
Via Arbe
Piazza Massaua
Giardino Scaglione
Francesco Azzi
Fascista
Carmelo Borg Pisani
Fascista
Federico Tommaso Paoli
Fascista
Carlo di Robilant
Fascista
Isola di Arbe o di Rab in croato
Campo Concentramento Fascista
Durante la seconda guerra mondiale venne istituito per volontà fascista un campo di concentramento destinato alla detenzione della popolazione civile slava. Nel ’42 si contano 8260 internati, i morti stimati all’interno del campo o negli ospedali limitrofi sono 1477.
Isola dell’arcipelago del Quarnaro a meno di 2 km dalla costa. Durante la seconda guerra mondiale sul suo territorio venne istituito dall’esercito italiano un Campo di concentramento attivo dal 29 luglio 1942 al 8 settembre 1943 destinato alla popolazione civile di origine slava. Il campo viene riempito rapidamente e il numero maggiore di internati presenti contemporaneamente si registra alla fine del mese di ottobre 1942, quando, sommando tutti gli arrivi segnalati dal tenente colonnello Luigi Brucchietti, gli internati risulterebbero 8.260. Le condizioni alimentari e igieniche del campo sono terribili. Il 19 gennaio 1943, il generale di brigata Umberto Giglio redige un lungo rapporto sull’assistenza sanitaria e nel documento invita a “prendere tutte le misure tendenti a migliorare le condizioni di notevole depauperamento organico degli internati derivanti sia dai disagi e dalle privazioni precedenti all’arresto sia al trauma psichico dell’arresto stesso e dalle aggressioni da parte dei ribelli subite durante il viaggio di trasferimento“. A partire dal marzo del 1943 il campo inzia ad essere svuotato trasferendo chie è sopravvisuto in altre punti di detenzione. Ad oggi non è ancora stato stabilito con certezza il numero degli internati morti nel campo, o presso i diversi ospedali. Herman Janež ha redatto sulla base delle proprie e altrui ricerche un elenco nominativo si 1.477 deceduti.
fonte
Massaua
Colonia Fascista
La città e porto di Massaua si trova sulla sponda africana del Mar Rosso all’incirca a metà percorso fra Suez e lo stretto di Bab El Mandeb. Il suo porto, il più vasto del Mar Rosso, è di facile accesso, con fondali di 6-9 m, e serve un vasto retroterra. Per questo l’area attrasse l’attenzione dell’Italia, che nel 1882 era entrata in possesso della baia di Assab poco più a sud. Quando il 5 febbraio 1885 l’Ammiraglio Caimi vi sbarcò, prendendone possesso in nome dell’Italia, essa contava 3.500 abitanti e divenne capitale della colonia d’Eritrea dal 1890 al 1900. Nel 1935-36 Massaua servì da base per le operazioni d’invasione militari italiane contro l’Etiopia
Francesco (Franco) Scaglione
Fascista
nato a Firenze il 26 settembre 1916 da Vittorio Scaglione, maggiore medico dell’esercito e da Giovanna Fabbri, capitano della Croce Rossa Italiana, la sua è una famiglia benestante di antichissima origine nobiliare (conti di Martirano San Nicola e Mottafilocastro). Allo scoppio della seconda guerra mondiale parte volontario chiedendo di essere assegnato al Genio Guastatori e, inviato sul fronte libico, il 24 dicembre 1941 viene fatto prigioniero dalla Western Desert Force a el Duda, a sud di Tobruk. Sarà internato nel campo di detenzione di Yol, in India, dove rimane fino alla fine del 1946.