Nudm dà i numeri e noi li condividiamo: no al ricatto tra salute e lavoro, tra sfruttamento e necessità!
Da oggi fino a #LottoMarzo, tutti i lunedì #diamoinumeri
Secondo i dati INAIL le donne sono risultate le più esposte al Covid nell’ultimo anno. Ogni 10 persone contagiate sul lavoro, 7 sono donne. Tra le persone straniere, il dato sale a 8.
Questo non è un caso poiché i settori altamente femminilizzati sono quelli definiti essenziali e legati alla cura delle persone malate, anziane, piccole o non autosufficienti.
Come se non bastasse i dati istat che leggete nell’infografica ci restituiscono una grande realtà: su 444 mila persone che hanno perso il lavoro nel 2020, 312 mila sono donne. Le donne, infatti, sono anche le più a rischio disoccupazione, poiché i lavori altamente femminilizzati non solo sono i più esposti alla pandemia, ma sono anche i più precari, non garantiti, legati all’economia informale.
L’8 marzo sciopereremo per tutte quelle che il lavoro lo hanno già perso e che sono dietro questi numeri, per quelle che lo stanno per perdere o che si stanno facendo in 4 per arrivare a fine mese, per tutte quelle che si barcamenano tra lavoro da casa e famiglia.
No, non è normale. Questi numeri non sono un caso, ma sono frutto di un sistema fondato sulla separazione sessuale del lavoro – paradigma secondo cui le donne possono fare solo alcune cose e gli uomini altre – e sulla femminilizzazione del lavoro – che riguarda l’estensione del lavoro precario ed informale. Tutto questo può cambiare!
Sciopereremo l’8 marzo anche per bloccare questi processi perché, quest’anno più che mai, vogliamo disinnescare il presunto ricatto tra lavoro e salute, tra sfruttamento e necessità.