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Oggi domenica 12 ottobre 08 alle ore 16 un centinaio di
rifugiati/e provenienti in prevalenza dalla Somalia non avendo trovato risposte
dalle istituzioni hanno occupato lo stabile di corso Peschiera 180 (ex clinica
San Paolo) in disuso da diversi anni. Dai balconi dello stabile hanno appeso
degli striscioni che reclamano “casa per tutte/i” e “diritti per le/i
rifugiate/i”.
Si è fatto un volantinaggio sotto gli occhi dei passanti un
po’ stupiti per fare sapere al quartiere chi sono e cosa stessero facendo.
Le condizioni dello stabile attualmente sono pessime, manca
l’elettricità, i sanitari sono distrutti, i cavi dell’impianto elettrico non ci
sono. Si è tenuta la prima assemblea all’interno dello stabile per organizzarsi
per la notte e per la prima cena nello stabile occupato, per il momento si
userà un generatore per le luci.
Chiediamo la solidarietà attiva della cittadinanza civile.
vedi foto: ex clinica san paolo
ascolta: voce di un rifugiato.amr
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Siamo donne e uomini rifugiate/i, arrivate/i in
Italia da alcuni mesi. Il governo
Italiano ci ha riconosciuto un permesso di soggiorno per asilo politico o per
motivi umanitari, ma poi si è dimenticato di noi, lasciandoci in mezzo a una
strada, senza una casa, senza la possibilità di trovare lavoro, senza la
possibilità di costruirci una vita migliore di quella che abbiamo lasciato nei
nostri paesi martoriati dalle guerre. Il comune di Torino, attraverso l’ufficio
stranieri, non da’ nessuna risposta concreta che non sia l’iscrizione in
improbabili liste d’attesa, per pochissimi posti che prevedono qualche mese di
assistenzialismo fine a se stesso, dopo di che le persone sono ributtate in
strada, così come succede anche alle persone italiane con le liste d’attesa per
la casa popolare.
Noi pensiamo che la casa è la cosa più
importante, avere una casa e una residenza consente alle persone di
lavorare o studiare, è la condizione per una vita dignitosa. L’inverno
torinese è molto freddo e già le temperature si abbassano, i dormitori non
bastano né sono il luogo dove possiamo stare.
L’anno scorso un gruppo di rifugiati/e
provenienti come noi dal Corno d’Africa, nelle nostre stesse condizioni ha
occupato uno spazio vuoto da anni in via Bologna, si sono organizzati per
viverci insieme, dividere le scarse risorse e rivendicare i loro diritti. Oggi anche noi, forti ed
insieme a quella esperienza, prendiamo questo posto inutilizzato, perché non
ci lasciano altra scelta e perché ci sembra una vergogna che con tante
persone senza casa, anche italiane, ci siano edifici tanto grandi che non
servono più a nessuno.
Oggi siamo qui per conquistarci una casa, siamo
determinati e determinate a restare, non vogliamo creare problemi in questo
quartiere che nella sua storia è stato più volte il punto di arrivo di tanti
immigrati/e che come noi volevano solo dignità. Non abbiamo niente se non la
solidarietà di chi ci sta vicino, vi invitiamo a venirci a trovare, vi
chiediamo di sostenerci con generi di prima necessità, coperte, cibo, amicizia:
tutto ciò che pensate possa servire in nuova casa!
CASA/LAVORO/SANITÀ/ISTRUZIONE
gli occupanti e le occupanti della ex-Clinica San
Paolo
(pza Sabotino ang via Revello)
comitato di solidarietà con
rifugiate/i e migranti