Grande 1 marzo di lotta dei migranti e delle migranti

 Oggi 3mila persone sono scese in piazza a Torino per la
giornata di lotta proclamata in occasione del 1 marzo dal Coordinamento
Migranti e dalle realtà antirazziste torinesi.

La giornata a Torino inizia con una immagine surreale : la piazza del
mercato di Porta Palazzo semivuota e la gente stupita che vaga tra le
poche bancarelle aperte. Porta Palazzo, il mercato all’aperto più
grande d’Europa, parte meticcia e viva della città oggi ha fatto
sciopero: i venditori e i migranti addetti al montaggio delle
bancarelle hanno incrociato le braccia e aspettano con impazienza il
corteo del pomeriggio. Solo un decimo delle attività commerciali è
stata portata avanti in questa giornata di lotta.

Il presidio convocato per le cinque del pomeriggio
davanti alla stazione di Porta Nuova –dove le persone hanno iniziato ad
affluire ben prima dell’ora fissata per l’inizio- si è rapidamente trasformato
in un corteo grande e determinato, e bello, molto bello…e così è stato nella
sua primissima parte, fino a quando non è giunta in piazza la notizia del fermo
ad opera della Polizia di un giovane senegalese, che presente al presidio si
era allontanato per una breve commissione.

guarda le foto del 1 marzo

A quel punto il corteo si è fermato bloccando in ora di
punta corso Vittorio. È stata chiesta a gran voce la liberazione del fermato e
si è deciso di proseguire per attraversare rapidamente il quartiere
meticcio  di San Salvario e tornare
quindi davanti alla stazione .

Durante l’attraversamento di San Salvario e nel successivo
ritorno verso la stazione non sono mancati le provocazioni da parte delle forze
dell’ordine spesso costretti poi ad arretrare davanti alla determinazione de*
migranti che hanno letteralmente guidato il corteo dall’inizio alla fine.
http://www.youtube.com/watch?v=lwd1Fsip6kw

Una volta tornati davanti alla stazione, il corteo ha occupato
nuovamente corso Vittorio bloccando il traffico e annunciando che il corso
sarebbe rimasto chiuso fino a quando il giovane fermato non fosse tornato
libero. E così è stato: il tutto condito dall’atteggiamento intimidatorio della
questura accorsa per blindare la stazione impedendo un eventuale accesso all’interno.

Per oltre due ore il corteo non si è sciolto, fino a quando
non abbiamo potuto riabbracciare il nostro fratello fermato, che una volta
libero è ritornato in piazza.

A caldo possiamo dire che la giornata di oggi è stata una
giornata di lotta molto importante e significativa. In primo luogo il corteo è
riuscito a dare spazio al protagonismo migrante che è stato letteralmente
straripante, in un corteo che insieme al colore giallo della giornata era pieno
dei mille colori di quanti erano uniti in piazza per chiedere diritti e dignità
contro il razzismo e lo sfruttamento. In secondo luogo perché la piazza di oggi
è stata in grado di spazzare via in un sol colpo tutti i giochi di chi voleva
provare a svuotare il primo marzo dal suo significato di lotta, chiudendo la
giornata in un antirazzismo di facciata, buono per le elezioni imminente ma
inutile sul terreno delle conquiste dei diritti di cittadinanza; il corteo ha
chiesto diritti, ed il nostro no al razzismo si è espresso gridando slogan che
chiedevano la chiusura dei CIE, il ritiro delle leggi razziste sull’immigrazione,
la rottura del legame tra permesso di soggiorno e lavoro e una politica di
accoglienza reale per i rifugiati e le rifugiate e per i/le migranti tutt*.

In terzo luogo, ultimo ma non meno importante, la
determinazione del corteo ha imposto la liberazione del ragazzo fermato, e
questa è la vittoria più importante che portiamo a casa, assieme alla
consapevolezza che esistono tutti i presupposti per proseguire con forza la
battaglia sul terreno antirazzista e di solidarietà reale con le lotte degli
immigrati e delle immigrate.

Grazie a tutt* quell* che hanno riempito oggi le strade
della nostra città, con la propria gioia, con la propria rabbia.

csoa Gabrio