Il 25 ottobre la giunta regionale ha approvato a voti unanimi, con la delibera 21-107, il cosiddetto PROTOCOLLO FERRERO, ” per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza”. Dietro a questa delibera, apparentemente prodotta per tutelare il diritto alla salute delle donne, si nasconde una pericolosa verità: il protocollo è stato scritto appositamente per permettere ai volontari del MOVIMENTO PER LA VITA di entrare nei consultori. Questi personaggi, rappresentanti del più bieco integralismo cattolico, sono tristemente noti alle cronache cittadine per inquietanti episodi di violenza fisica e psicologica nei confronti di molte donne che si sono recate negli ospedali pubblici per effettuare una interruzione di gravidanza.
Il protocollo prevede che i volontari si occupino:
- dell’accoglienza e della presa in carico delle donne che si rivolgono ai consultori, pur non avendo una specifica professionalità alle spalle, che quindi non li vincola al segreto professionale;
- della promozione delle alternative all’interruzione di gravidanza. Il loro unico obiettivo è quello di colpevolizzare le donne che non fanno della maternità la priorità della propria vita e comprare la loro possibile gravidanza offrendo un incentivo economico di poche decine di euro, che si esauriscono al momento della nascita.
Il Movimento per la Vita ha come fine, nel proprio statuto, la abrogazione della legge 194, che sancisce per le donne il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. L’ingresso dei volontari nei consultori pubblici è il primo passo di un processo di smantellamento dei diritti di autodeterminazione che le donne si sono conquistate con anni di lotte durissime.
La maternità è una libera scelta, non un obbligo morale.
NESSUNO PUO’ SPECULARE SUI NOSTRI CORPI
NO al Movimento per la Vita nei consultori!
CSOA GABRIO
* Volantino distribuito durante la festa del raccolto 2010