Oggi pomeriggio all’interno della campagna “I love Gabrio – Gabrio per tutti, Amianto per Nessuno” era prevista una critical mass in zona San Paolo, per affermare con forza che
l’amianto al Gabrio deve sì sparire, ma le realtà che da 18 anni vi vivono e vi lottano non devono essere buttate giù insieme ai muri; perché la vivibilità passa dalle bancarelle rionali e non da nuovi ipermercati; perché al quartiere vengano restituiti spazi verdi ed aree gioco; perché il benessere della gente dipende da canoni di affitto corretti; perché i debiti del Comune non possono essere scaricati sulla gente mediante nuove strisce blu, che servono solo a far cassa. Perché salute, ambiente, sostenibilità sono nostri diritti.Da tre settimane abbiamo lanciato la campagna in sostegno al centro sociale. Settimane intense durante le quali abbiamo sentito il calore e la solidarietà di tutti e tutte quelle che amano il Gabrio. La campagna durerà ancora a lungo, ma questo non ci ha comunque distolti dalle lotte che rendono viva questa città stritolata dalla crisi.
Ecco perchè il modo migliore per finire la pedalata è stato quello di tornare ancora una volta su una questione sociale urgente e a noi tutt* molto cara, cioè quella della casa.
Per questo la pedalata si è conclusa con l’occupazione dello stabile abbandonato in via Frejus 103bis, una casa vuota per una decina di famiglie a cui la terribile macchina burocratica degli sfratti aveva negato negli ultimi mesi un tetto. In alcune occasioni le occupazioni abitative nascono in palazzi abbandonati da decenni, altre in palazzi vuoti da pochi anni… i tempi che viviamo con gli affitti da rapina e il numero di sfratti in crescita esponenziale che hanno portato Torino ad essere la prima città in Italia per rapporto abitanti/sfratti eseguiti, ci fanno dire una volta di più che avere palazzi interi abbandonati è un lusso che questa città non si può permettere.
Ci chiediamo se anche questa volta le istituzioni cittadine risponderanno facendo finta di niente, con quel silenzio tipico di chi è in imbarazzo oppure è complice.
Quella di oggi è l’ennesima occupazione abitativa in questa città, la quinta solo nel nostro quartiere, dove si disegna un altro puntino sulla mappa della libertà di zona San Paolo. Per chi vuole questa zona vissuta e partecipata dal basso, non certo stritolata nelle mani avide di affaristi e speculatori immobiliari.
Il tutto verso la manifestazione del 20 ottobre… “meno mani sulla città, più mappe della libertà”!
Mai più case senza persone, mai più persone senza casa!