Questa mattina si è verificato l’ennesimo sgombero ai danni di un’occupazione abitativa.
Viene da chiedersi a che punto sarebbe l’emergenza abitava cronica che attanaglia la nostra città se le istituzioni cittadine e gli apparati repressivi, anziché mettere impegno e finanze nel togliere un tetto alle persone, mettessero la stessa passione e dedizione nel cercare una soluzione abitativa degna per chi non ce l’ha.
Vien da chiedersi come si possano effettuare con tanta leggerezza sgomberi come quello di questa mattina in corso Giulio o come quello all’ ex Gongrand di qualche settimana fa nel bel mezzo di una Pandemia globale e nel pieno dell’inverno .
Andando oltre il Covid ed il freddo, a condire il contesto dello sgombero dandogli un’ulteriore sapore di infamia, c’è la marea di palazzine interamente vuote, di alloggi sfitti e di case popolari non assegnate, che restano lì come monito del fatto che avere un tetto sopra la testa sia in realtà un costoso privilegio e non un basilare diritto.
È chiaro ormai che La gentrificazione non conosce limiti. Diritto alla casa e alla salute vengono disattesi e dimenticati se si contrappongono a parole vuote come riqualificazione.
Fanno il deserto e lo chiamano riqualificazione.
Ricondividiamo dai compagni e le compagne di Macerie
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La casa di Corso Giulio 45 è stata appena sgomberata. Non si sa ancora dove e se saranno ricollocate le famiglie dentro, alcuni sono stati portati in zona Vallette per i tamponi, altri disillusi dalle promesse di una nuova casa hanno provato a chiudersi in casa, ma poco dopo hanno desistito.
Alle ore 10 è stato lanciato un gancio a Porta Palazzo (angolo farmacia/edicola) per un giro rumoso in quartiere – PORTA PENTOLE – FISCHETTI.