di questa mattina, la questura di Torino, accompagnata dagli agenti della finanza, ha perquisito e sequestrato materiale dal centro sociale Askatasuna.
La perquisizione sembrerebbe essere una delle tante risposte già date, fra cui altissime multe, a seguito del 15 ottobre, giornata durante la quale, lx compagnx, avevano occupato il controviale di corso regina margherita dando vita a una grande iniziativa musicale, alla quale hanno partecipato tantissimx artistx, nonostante i tentativi della di far saltare l’evento.
Ormai è chiaro a tuttə l’accanimento verso l3 compagn3 di askatasuna, la questura ha definitivamente buttato giù la maschera e dimostrato che, non riuscendo attraverso la repressione verso l3 militant3, l’unica strada che può percorrere è tentare di tagliare i rapporti e le relazioni che una realtà costruisce dal basso ogni giorno.
Il 15 ottobre infatti non rappresenta un unicum in questa storia di repressione.
Sarebbero tante, troppe, le azioni da citare. Basti pensare che nello stesso mese, veniva promossa un’altra festa, questa volta in università, che ha portato a multe da 4000 euro a studentx coinvoltx nell’organizzazione dell’evento.
Così come la richiesta di fare pagare all3 compagn3 le folli spese a difesa di un cantiere inesistente o, ancor peggio, fare ricadere la responsabilità dell’utilizzo di lacrimogeni illegali e nocivi per la salute.
Come sempre, queste azioni, non rappresentano altro che il tentativo di silenziare chi prova a raccontare e praticare in maniera diversa l’esistente, promuovendo una socialità dal basso, fuori dalle dinamiche di consumo e capitalizzazione.
Anche solo a livello simbolico, sequestrare un impianto audio significa privare uno spazio della possibilità di avere una voce e di darne a tante altre persone.
La nostra voce non si può soffocare, le nostre grida vi distruggeranno.
Tutta la nostra solidarietà allx compagnx di Askatasuna che si trovano a fronteggiare l’ennesimo atto repressivo, a seguito delle lotte che giorno per giorno portano avanti.