Questo momento sarà un appuntamento di resistenza attiva, per ricordarci che la transfobia che uccide si combatte tutti i giorni e lo si fa preventivamente. La narrazione che viene fatta durante il tdor è troppo spesso corredata da toni pietistici da parte di persone cis e non sentiamo ci appartenga del tutto. Ci accorgiamo di quanto gli spazi per celebrare l’autodeterminazione delle persone trans sono ridotti e danno l’impressione di diventare solo una cornice all’interno della quale è consentito vivere vite trans esclusivamente nel ricordo, in quanto persona morta, facendoci dimenticare che le persone trans* non esistono solamente come vittime!