Cannabis Parade: la strada per uscire dal proibizionismo

Nella città delle mafie e del perbenismo piccolo borghese invaderemo con le nostre musiche le grigie strade per squarciare i veli dell’ipocrisia proibizionista e ricordare tutte le sue vittime!

18 agosto: in una delle 1.418 operazioni condotte dalle FFOO su tutto il territorio italiano finalizzate a perseguire la coltivazione di cannabis nel 2016 viene perquisito il centro Sociale GABRIO, con sequestri di materiali, piante e la denuncia di due compagni presenti.

Appunto una delle tante operazioni effettuate che nel 2016 hanno portato a più di 13.000 persone denunciate per condotte concernenti i derivati della cannabis di cui più di 800 minori. Uno sforzo repressivo enorme che non sortisce un grande effetto dato che una ricerca europea del 2015 mostra che tra i teenager europei quelli italiani siano ai primi posti per facilità di accesso alla cannabis e derivati.

Uno sforzo che comporta però un costo sociale altissimo dato che, invece di prevenire, lo stato italiano si preoccupa solo di punire con la carcerazione che produce esclusione sociale e marginalizzazione spingendo anche al suicidio, come è avvenuto recentemente a Lavagna. A questo va aggiunto il conto economico per mantenere attivo questo enorme sistema repressivo: si calcola questa spesa in oltre 10 miliardi di euro negli ultimi 10 anni, ovviamente soldi pubblici.

Invece chi ci guadagna? Le mafie che, sempre secondo le stime del 2012, grazie al narcotraffico guadagnano oltre 22 miliardi di euro, soldi che poi vengono riciclati con un sistema ormai consolidato fatto di politici corrotti e imprenditori compiacenti. A Torino le mafie finanziano l’edilizia (siamo primi per consumo di cemento in Italia) e il mercato del divertimento con i locali alla moda tutti uguali e conformati nei loro stili di consumo.

La perversione dell’inganno proibizionista è una macchina che brucia vite e soldi con una violenza compulsiva volta solo a mascherare i luridi interessi di padroni e mafiosi: continueremo e gridarlo finché avremo fiato!
La cannabis parade sarà il mezzo con cui libereremo i nostri corpi e le nostre menti per riappropiarci della storica coltivazione della cannabis e della libertà ludica.

La nostra sarà una festa senza butta fuori con i manganelli, ma con servizi di drug cheking, informazione e personale esperto ad intervenire in casi di abuso perché le persone vanno accompagnate quando si divertono non massacrate come successo ad Alatri.
Sarà una festa libera e in cui liberarsi dal proibizionismo e dal consumismo clubbistico – discotecaro

Cannabis Parade reclaim the streets
29.04.2017
CSOA GABRIO
ANTIFASCISTA – ANTISESSISTA – ANTIPROIBIZIONISTA

Info:
Partenza: Piazza Vittorio Veneto ore 15
Percorso: Po, Castello, Micca, Solferino, Cernaia, 18 dicembre, San Martino, Statuto, San Donato, Appio Claudio, Lecce
Arrivo: Piazzale Parco della Pellerina ore 20
Sound: CSOA Gabrio – CSOA Terra di Nessuno – RADIO BLACKOUT – Violenz Crew – Double Drop Family – Tek Project – Mad Family – Funk Rebels – 33 G – Looney Moon – CSOA Forte Guercio – Bolla Scateniamoli – Prinz Eugen – MCCS
Punto ristoro e bevande: Gabrio crew – Forno della valle – Noa
Punto info riduzione del danno e primo soccorso: Lab 57 – Volontari Cooperativa Alice – Indifference Busters – Freeweed Board
Chill out: Piazzale Parco Pellerina

Gabrio.noblogs.org – Fb:csoa.gabrio – Tw: @CSOA_Gabrio – csoagabrio@insiberia.net

Un commento su “Cannabis Parade: la strada per uscire dal proibizionismo”

  1. Non credo ti poterci venire, ma sostengo idealmente l’iniziativa. Sono un ammalato oncologico tra che latinizzato e ho la prescrizione medica per la cannabis terapeutica e gratuita. Però non riesco ad avere quanto mi spetta perché per l’estratto non sono ancora organizzati per consegnarmelo in tempi ragionevoli e ad ora sono quasi due mesi l’olio di Bedrocan. Non capisco le difficoltà per poter accedere al mio estratto come un qualsiasi altro farmaco. Io so che se potessi avere le infiorescenze a farmi gli estratti ci impieghetei solo qualche ora. Ho fatto parecchio carcere per coltivazione e non vorrei tornarci per dovermi auto produrre ciò che lo stato non mi sa dare pur avendone tutto il diritto !!

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