GEPSA E FORZE DELL’ORDINE RESPINGONO LA SOLIDARIETÀ

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, attività all'aperto e il seguente testo "CELLE AFFOLLATE NIENTE CURE TAMPONI E RESPINGETE MAGLIONI CPR LAGER DU'"

Al Cpr ancora menzogne su menzogne e ingiustizie su ingiustizie

Alla luce delle condizioni denunciate da reclusi e avvocati, come collettivo impegnato nella lotta al Cpr, abbiamo deciso di lanciare una raccolta di coperte e abiti pesanti destinati ai reclusi del Cpr di corso Brunelleschi.
L’idea nasce da una reale necessità espressa da chi è rinchiuso in quelle infami mura e confermata dagli/dalle avvocate che quelle mura le varcano per lavoro.
La pratica della raccolta solidale non è per noi una novità, così come non sono una novità le procedure che precedono l’ingresso dei materiali raccolti, avendo già più volte in passato raccolto cibo e schede telefoniche per i detenuti del Deportation Camp di Torino.
Come abbiamo già raccontato nel comunicato a nostra firma uscito Venerdì 19/2, mercoledì scorso alcune compagne del collettivo sono andate a portare i materiali della raccolta solidale al Centro per il Rimpatrio, sono state però respinte all’ingresso da parte di un incaricato dell’ente gestore, per la presunta violazione di ipotetiche procedure mai richieste ed adottate le scorse consegne solidali.
Tra le varie motivazioni accampate ci è stata contestata l’assenza di un certificato di sterilizzazione dei materiali, procedura sanitaria di cui neanche gli avvocati degli stessi reclusi sanno stabilire la veridicità, così come la garante dei Detenuti.

Ancora una volta risulta chiaro quanto il regolamento del CPR venga stabilito in maniera totalmente arbitraria da Gepsa e forze dell’ordine.
L’episodio però non ci ha scoraggiato, Sabato 20/2 abbiamo nuovamente tentato la consegna, questa volta con il sostegno di un presidio di solidali all’esterno delle mura del CPR e la presenza di un avvocato.
Arrivate alle porte della struttura detentiva le compagne hanno dovuto intavolare una snervante trattativa con ente gestore e polizia, che con un vergognoso gioco allo scarica barile tra loro, hanno più volte cambiato idea sulla possibilità di far entrare oltre mura e cancelli la solidarietà che in tanti e tante hanno espresso regalando coperte, maglioni e felpe.
La decisione definitiva delle due “istituzioni” è stata infine quella di non accettare l’ingresso della raccolta solidale, presa di posizione arrivata solo dopo aver fatto entrare e scaricare tutti i materiali dalle auto e averli fatti controllare dalla polizia cinofila, vanificando le procedure di sanificazione da noi adottate.
Crediamo che quanto sia successo in questi giorni sia l’ennesimo episodio di ingiustizia mosso contro i reclusi, ai quali però non smetteremo di portare la nostra solidarietà, il nostro sostegno, la nostra voglia di veder crollare quelle mura .

Collettivo Mai più Cpr- Mai più lager