È di qualche giorno fa la notizia delle misure cautelari applicate nei confronti di alcuni poliziotti e funzionari della questura di corso Verona. All’interno dell’ufficio immigrazione della questura venivano chiesti favori in cambio di permessi di soggiorno o dell’accelerazione di pratiche. La maggior parte delle volte venivano chiesti soldi, ma è stato riportato almeno un caso in cui sono state richieste prestazioni sessuali.
Domenica 19 Giugno ci siamo trovatx contante realtà torinesi sotto le mura del cpr di Corso Brunelleschi, prima di partire in corteo per le strade del quartiere San Paolo e Cenisia, per ribadire che questi Lager vanno chiusi e per ricordare con rabbia tutte le morti di cui quei luoghi e chi li legittima sono colpevoli.
In quasi un anno dall’ultimo sgombero della Casa Cantoniera di Claviere, siamo rimastx qua, in questa valle, su questa sanguinosa e razzista frontiera, vicino alle persone che ogni giorno la sfidano e la superano, nonostante siano costrette a farlo “illegalmente”: controllate, respinte e violate dallo Stato e dalle sue forze armate. Nella stessa valle dove transitano indisturbatx migliaia di “migranti” con documenti in regola, chiamatx turistx. Nella stessa valle dove solo a gennaio di quest’anno la frontiera ha ucciso due persone, Fatallah Belhafif e Ullah Rezwan. Continua la lettura di Nasce un nuovo rifugio autogestito a Cesana in Via Giovanni Battista 18→
Il 23 maggio di un anno fa nel C.P.R. di Torino moriva Moussa Balde, ventitrenne di origine guineiana, vittima di un sistema ingiusto e razzista, che permette la privazione della libertà personale e dei diritti fondamentali delle persone senza documenti. Continua la lettura di TUTTƏ FUORI – Chiudere i CPR, Liberare tuttə →
Venerdì 22 aprile abbiamo concluso la biciclettata contro la guerra sotto il CPR di Torino per portare la nostra solidarietà alle persone detenute al suo interno. Questa volta la polizia non ha fatto in tempo a spostare e rinchiudere le persone all’interno, praticautilizzata durante i presidi per impedire un contatto sonoro tra detenuti e solidali. Venerdì, invece, riecheggiavano forti le urla di sofferenza di chi, da dentro, rispondendo ai nostri saluti, denunciava lo stato pessimo del cibo che viene servito e i trattamenti disumani a cui vengono sottoposti. Sentire gridare “libertà libertà libertà” da dentro le mura ci ricorda che, festeggiare la liberazione dal nazifascismo, vuol dire lottare ogni giorno affinchè i Cpr vengano chiusi e le frontiere aperte, per un mondo liberato da razzismo e nazionalismi.
Questo è stato il periodo delle scadenze e dei rinnovi degli appalti di gestione dei Centri di Permaneza e Rimpatrio, in più parti d’Italia.
Da qualche giorno abbiamo la conferma di chi sarà l’ennesimo complice della violenza razzista di stato nel CPR di Torino,la multinazionale Ors tramite l’appendice italiana ORS Italia srl . Continua la lettura di Il business della detenzione amministrativa – Aggiornamento→
Serviva davvero l’ennesimo morto per mettere in luce ciò che sta accadendo all’interno del cpr di Torino e mettere in discussione il suo intero funzionamento?
Le notizie provenienti dalle frontiere interne ed esterne dell’Europa si accavallano e si intersecano quotidianamente. I video e le frammentate notizie su quanto accaduto al CPR di Gradisca d’Isonzo, le condizioni dei detenuti al CPR di Torino, la morte di un altro giovane al confine tra Italia e Francia e la detenzione nei deportation camp europei di un cittadino afghano richiedente asilo, sono solo gli ultimi ennesimi avvenimenti che rimarcano il razzismo e la violenza istituzionale, tessere di un mosaico che ben conosciamo.
⚠️ All’interno del Cpr di Corso Brunelleschi i detenuti continuano a non avere i cellulari e le comunicazioni con gli/le avvocat* risultano sempre più complesse!