★UN 25 APRILE DI LOTTA★

Domenica 25 aprile San Paolo è stato percorso da un lungo corteo colorato e vivo, composto da persone di tutte le età, che ha raccontato le molteplici resistenze del quartiere alla prima e alla seconda guerre mondiali. Storie fatte di lotte, scioperi, riscatti eroici ed enormi sacrifici. Storie come quelle delle sorelle Montagnana dimenticate, se non rimosse, perché scomode nella retorica ufficiale della repubblica dove predomina ancora un’impostazione patriarcale.
Una giornata disturbata solo dalla presenza di 6 fascisti capeggiati da Forzese, che si sono materializzati all’angolo tra via Monginevro e via Caraglio, provocando il corteo che ha risposto ricacciando loro, e i cordoni di polizia che li proteggevano, fino al covo di via Sestriere.
Questo è infatti il luogo da cui negli ultimi due anni lo scarno manipolo di figli di papà dal nome latineggiante di aliud sta cercando di insediarsi in quartiere.


Due anni in cui abbiamo dovuto sopportare l’apparizione, tra luride svastiche e tetre croci celtiche, di scritte inneggianti all’omotransfobia e volantini con deliranti proclami contro migranti, non cristiani, donne, froci/e, trans, corpi non conformi e consumatori/trici di sostanze.
Non sono mancate molestie, offese e minacce dirette ad abitanti del quartiere non conformi agli ideali razziali ariani di dio, patria e famiglia.
Sappiamo che questi mocciosi annoiati e repressi sono spalleggiati da potentati locali che li utilizzano per diffondere i loro ideali di odio, razzismo e omofobia nella città: politicamente sono i referenti di Fratelli d’Italia dell’assessore regionale Marrone ed economicamente sono sostenuti dai mandatari locali della ‘ndrangheta, come le famiglie Bonavota o Crea, che da decenni si sono stabilite con i loro affari in Piemonte.

Dopo i fatti del 25 aprile, in cui si è evitato il peggio solo grazie all’intelligenza che ha mostrato il corteo, chiediamo ancora una volta che tutte le forze democratiche e sociali della città si uniscano alla nostra richieste di chiusura immediata della sede aliud di via Sestriere 9.
Ci chiediamo come sia possibile che la sicurezza del quartiere sia ancora sotto il ricatto di questi fanatici seguaci del duce nel silenzio della politica cittadina e nell’inazione della questura.
Questo episodio mostra quanto sia ancora forte l’attrazione politica di chi si richiama al ventennio fascista e il potere della ‘ndrangheta: non per noi che per due giorni consecutivi abbiamo portato in corteo centinaia di persone contro la presenza di questi loschi figuri.
Continueremo a tornarci, fino a quando aliud non chiuderà!
Continueremo a scendere in strada portando avanti i nostri ideali di antifascismo, antisessismo e antirazzismo.
Continueremo a batterci affichè ogni diseguaglianza non sarà cancellata e ogni confine distrutto.
Continueremo sempre a camminare al fianco de* ultim*.

Le immagini ancora fresche nella mente di questi tre giorni densi di antifascismo, antisessismo e antirazzismo ci riempiono di gioa, entusiasmo e voglia di tornare al più presto con i nostri corpi e le nostre idee per le strade e le piazze di questa città , per gridare ancora una volta che non faremo un passo indietro davanti al fascismo, al patriarcato ed al razzismo.

«Gli anni e i decenni passeranno: i giorni duri e sublimi che noi viviamo oggi appariranno lontani, ma generazioni intere si educheranno all’amore per il loro paese, all’amore per la libertà, allo spirito di devozione illimitata per la causa della redenzione umana sull’esempio dei mirabili garibaldini che scrivono oggi, col loro sangue rosso, le più belle pagine della storia italiana.»