Volevate lavoro? Eccovi il lavoro.
Lavoro pur che sia.
Lavoro sottopagato, lavoro precarizzato, lavoro senza diritti, lavoro che può nuocere,lavoro che può uccidere.
Non è un caso che oggi nell’occhio del ciclone ci sia proprio il settore dell’edilizia, basta guardarsi intorno.
Con il 110% ed i vari bonus e super bonus sulle ristrutturazioni la città si è trasformata in un cantiere.
Ponteggi che spuntano e spariscono nel giro di una settimana ,orari di lavoro di 11/12 ore, cantieri che vanno avanti di sabato e domenica per finire in fretta , smontare e rimontare altrove.
Questo boom drogato dalle manovre governative ha generato una corsa all’oro tale da scatenare la mancanza di materiali da costruzione, ponteggi e lavoratori.
Così oggi vediamo impalcature tirate su con materiali datati, assi di legno marce e paleria piena di ruggine, vediamo centinaia di lavoratori edili improvvisati, senza contratti e tutele, assunti nell’emergenza e mandati in trincea con le scarpe di cartone e senza addestramento alcuno.
Così è stato per le 98 morti del 2021 nel solo settore edilizio (il 10% del totale e numeri in aumento rispetto agli anni precedenti).
Così è stato anche per i tre operai morti nel crollo della gru di via Genova.
Tre montatori professionisti con un contratto equiparabile a quello applicato ai ed alle rider.
Sabato non si doveva lavorare, ma c’era fretta, anzi, i padroni avevano fretta.
Le responsabilità della strage di lavoratori e lavoratrici non sono da imputare unicamente al governo Draghi, ma di certo quest’ultimo ha dato un’imponente accelerata alla guerra alla classe lavoratrice.
Di fronte a alle morti, al crollo dei salari e dei diritti sul lavoro non abbiamo altra scelta che autoorganizzarci e mobilitarci sui luoghi di lavoro e all’interno della società.
Basta strage sui luoghi di lavoro!
Basta sfruttamento e precarietà!
Se le nostre vite non valgono, noi non produciamo!
Ci vediamo oggi sotto l’Ispettorato del Lavoro alle 16:30!