Torino – 28 febbraio 2009
Sono 3000 le persone che hanno dato vita al corteo indetto sabato dalla Rete Migranti che da Porta Palazzo ha raggiunto la Prefettura per dire un secco no al Pacchetto Sicurezza che questo governo ha in parte approvato ed in parte si accinge a fare. I protagonisti di questa manifestazione sono stati i migranti che insieme alle/agli occupanti di via Bologna e corso Peschiera e ai collettivi cittadini hanno dato vita ad una giornata di mobilitazione della rabbia degna che si è snodata per le vie della città oggi qui a Torino. La rabbia degna delle/dei migranti che si sono alzate/i in piedi e hanno gridato alla città che non sono più disposte/i ad abbassare la testa e che quello che vivono ogni giorno non è degno di essere vissuto da nessuna persona su questa terra, su questo pianeta, ancor di più con l’emanazione di questo pacchetto sicurezza. Il corteo ha ricordato alle migliaia di persone incrociate nelle vie cittadine cosa hanno vissuto gli italiani quando erano costretti a emigrare, in quali condizioni vivevano, cosa sono i lager per migranti, prima CPT oggi CIE, centri di identificazione ed espulsione, la richiesta della loro chiusura, di come le/i migranti concorrano per un 10% alla creazione del Pil italiano e di come gli italiani lascino a loro la cura delle persone più care .
Ma soprattutto il corteo si è mosso in una città impaurita e schiacciata dalla crisi economica, e a questa Torino è stato gridato a gran voce che la precarietà e la sicurezza son condizioni che accomunano tutti e tutte create ad arte da chi vuole governare imponendo una deriva securitaria. E che anzi la crisi coinvolge soprattutto i/le migranti, grazie a una legge come la Bossi Fini che egando il loro permesso di soggiorno in Italia al lavoro, li rende ricattabili allo sfruttamento, fino ad arrivare alla schiavitù dove la persona non è più persona, ma solo merce. Manifestazione dopo manifestazione, il mercato di Porta Palazzo è diventato così uno spazio di socialità meticcia per chi è disposto a rimboccarsi le maniche e costruire una Torino accogliente , libera, antirazzista e che dice a gran voce che le leggi razziali , la militarizzazione del territorio e le ronde in nome di una maggiore sicurezza, non sono un buon deterrente per smettere di lottare. La manifestazione di Torino sabato scorsa non è stato un momento isolato di lotta.
Contro le logiche securitarie e l’attacco agli spazi sociali a Milano 15000 persone erano in piazza ed hanno riconquistato le strade della città. A Bergamo diverse centinaia di antifasciti e antifasciste hanno sono stati duramente colpiti dalla repressione della polizia per essersi opposti all’apertura della sede dei neo-fascisti di Forza Nuova.
Diritto di R/esistenza Contro razzismo, fascismo e politiche securitarie