L’11 dicembre 2009 a Perugia ci sarà l’udienza
per l’opposizione alla richiesta di archiviazione per l’accusa di
omicidio di Aldo Bianzino a opera di ignoti.Pubblichiamo di seguito il comunicato del Comitato Verità e Giustizia per Aldo, per non dimenticare, perchè il proibizionismo continua ad uccidere!
TUTTI MORTI DI VECCHIAIA: Bianzino, Cucchi, Lonzi, Aldrovandi …
“Arrestati e condotti nel carcere di Capanne -Aldo viene portato in
isolamento e Roberta nel braccio femminile- al termine di una
perquisizione, firmata dal PM Petrazzini, trovate solo alcune piante di
marijuana e 30 euro in contanti…”
E’ l’assurdo inizio della fine di
Aldo. Uomo libero, consumatore e coltivatore di canapa che per questo
viene arrestato e muore in carcere, in una città che si preoccupa
soltanto di reprimere i consumatori e la “manodopera di strada” mentre
rimane una piazza centrale del narcotraffico. A più di due anni da
questa
“misteriosa” morte, si tenta ancora di insabbiare la verità. Infatti,
mentre è stata rinviato a giudizio l’agente di polizia penitenziaria
accusato di omissione di soccorso, oggi si richiede l’archiviazione del
procedimento per omicidio, volendo farci credere che Aldo sia “stato
ucciso” in carcere da un malore accidentale.
Il comitato verità e giustizia per Aldo Bianzino, con i familiari di Aldo, si oppone ancora una
volta a questa richiesta di archiviazione mentre molte questioni rimangono
aperte:
- Le telecamere potrebbero spiegare diversi interrogativi, ma
come mai prima si dice che quella notte hanno avuto delle “anomalie” e
giorni dopo che funzionano solo per 15 secondi ogni 2 minuti? E nei
minuti e 45 rimasti scoperti quante persone sono entrate nella cella? E
quelle che si vedono transitare perchè non sono state annotate nei
registri? È credibile che tutto questo possa accadere in un carcere,
luogo del controllo per eccellenza? Come è possibile che non possiamo
sapere chi è entrato ed uscito dalla cella di Aldo?
- Aldo venne trovato praticamente nudo in periodo autunnale.
Perchè non è mai stato disposto il sequestro degli indumenti di Aldo né
furono mai effettuati rilevamenti della scientifica nella sua cella?
Cosa ha subito Aldo mentre era chiuso in cella?
- Se fosse veramente morto per cause naturali che bisogno ci
sarebbe stato di occultare la vista del suo corpo, steso nudo per
terra, agli altri detenuti ponendo delle lenzuola sulle porte di tutte
le altre celle della sezione?
- Nella prima autopsia vengono riscontrate diverse lesioni
“compatibili con l’ipotesi di omicidio” e i medici legali dichiarano
probabile la sua morte per percosse. Viene aperta un’inchiesta. Nella
seconda, con l’asportazione del fegato e del cervello, la sua morte
viene fatta risalire a cause naturali, negando di fatto l’ipotesi delle
percosse. Perchè durante la seconda autopsia uno dei medici legali di
parte smentisce che la milza e le costole siano state lesionate, al
contrario di quanto affermato nella prima autopsia, senza dare
giustificazioni credibili? E’ stata mai effettuata una radiografia
delle costole di Aldo?
Dov’è la verità ?
- Come è possibile che lo stesso P.M. Petrazzini che ha
ordinato l’arresto di Aldo sia anche quello che ha indagato sulle cause
della sua morte? Non e’ corretto che uno stesso magistrato svolga
contemporaneamente il ruolo dell’accusa e della tutela (ruolo della
difesa) nei confronti della medesima persona. Al limite il magistrato
che ha emesso l’ordinanza di perquisizione nei confronti di Aldo
potrebbe essere sentito come parte in causa all’interno dell’inchiesta
sull’omicidio. Come potrebbe Petrazzini interrogare se stesso?
Se questo procedimento verrà archiviato come sarà possibile fare piena chiarezza su questi aspetti oscuri di questa vicenda?
Come è possibile che il magistrato inquirente chieda
l’archiviazione quando analizzando gli atti consultabili emergono
numerosi altri aspetti oscuri?
COMITATO VERITA’ E GIUSTIZIA PER ALDO