siamo qui inquilini e inquiline, precarie e precari per difendere il diritto
alla casa, bloccare uno sfratto e chiedere soluzioni adeguate
all’emergenza abitativa. Siamo qui a fianco di una famiglia coraggiosa madre,
padre e bimba, che oggi vuole dire NO allo sfratto esecutivo, e che è disposta
a rendere pubblico il proprio dramma abitativo ormai non più l’eccezione ma la
norma, ribellandosi così a un sistema politico-sociale che si arricchisce delle
fragilità di chi la crisi la subisce e la paga, e che specula sui bisogni
altrui. La storia di questa famiglia che oggi rivendica il diritto all’abitare,
non è purtroppo singolare: lei disoccupata, lui viene licenziato mesi fa
non riesce a pagare l’affitto, di conseguenza il padrone di casa gli chiede di
andar via, mandando l’ufficiale giudiziario, si rivolgono al comune e ai
servizi sociali, questi in tutta risposta offrono alloggio in una comunità
mamma-bambin* a lei e un ciglio della strada a lui, la domanda della casa popolare
gli viene rifiutata e la richiesta dell’emergenza abitativa respinta.
La situazione è ben nota: a
causa della crisi sempre più persone non possono più permettersi di pagare
affitti e mutui, sfrattati dalle loro abitazioni vengono lasciati in balia di
politiche abitative inadeguate o pressoché inesistenti. L’amministrazione
comunale anziché trovare soluzioni idonee a chi si trova senza casa offre solamente
risposte temporanee e inadeguate affrontando la questione solo in termini
emergenziali, inadempiendo così alle proprie responsabilità. Il Comune di
Torino è riuscito a mettere in piedi, insieme alla compagnia di San Paolo sua
socia in affari, il “fondo salva sfratti” inutile strumento che
serve solo a tamponare situazioni di emergenza e applicabile tra mille
restrizioni, quando invece bisognerebbe ad esempio incentivare di più progetti
di autorecupero, che permettano a tanti/e di far fronte alla crisi pagando a
fine mese un canone d’affitto contenuto o requisire i molti alloggi sfitti in
città per assegnarli a persone colpite dalla crisi, esperimento avvenuto in
passato a Roma.
abitativo applicando soluzioni del genere, significherebbe rompere la
tradizione di sempre del governo italiano, latitante sulle politiche abitative,
promotore di un piano casa che serve ad arricchire solo gli speculatori e di
una proroga degli sfratti, che non si applica agli sfratti per morosità ma solo
alla fine locazione, e quindi solo a meno del 20% delle procedure di sfratti.
In Italia le speculazioni ricavabili dagli immobili vuoti e riconvertiti in fondi
finanziari contano più della vita e
della dignità delle persone, italiane e migranti, che vivono ogni giorno sotto
il ricatto e la precarietà del rischio di subire uno sfratto o un pignoramento
a causa di una crisi che grava sui redditi medio-bassi e di una politica
asservita al libero mercato. Con la liberalizzazione del mercato degli affitti
e l’abolizione dell’equo canone, infatti, la casa non è più considerata un diritto che
deve essere garantito a tutte/i incondizionatamente e da bene di prima necessità
è diventato un lusso.
è rivolta allo sportello Diritto alla Casa di zona San Paolo con sede al csoa
Gabrio, e che oggi è sostenuta anche da altre realtà solidali nella lotta per
il diritto alla casa, e chiediamo non solo che lo sfratto venga rinviato, (se
così non fosse questa famiglia stasera stessa si troverebbe in mezzo a una strada),
ma anche che vengano accolte dall’amministrazione comunale delle richieste che
tutelino il diritto all’abitare:
– regolarizzazione delle occupazioni con assegnazione delle case;
– assegnazione delle case ATC sfitte;
– moratoria per gli sfratti per morosità e individuazione di soluzioni adeguate per gli inquilini;
– che vengano regolarmente assegnati ad uso abitativo i beni confiscati alla mafia;
– si attivi la possibilità di attuare l’autorecupero degli edifici abbandonati anziché la svendita a privati palazzinari sia nelle zone periferiche che in quelle centrali della città;
– regolarizzazione di tutte le posizioni contrattuali;
– equo canone;
– requisizione dei palazzi sfitti e assegnazione degli stessi.
Sulle vite non si specula..
La dignità non si sfratta
Sportello Diritto alla Casa – Zona San Paolo
Dirittoallacasa.sanpaolo@csoagabrio.info
Lun e gio ore,18:30-20:30
Via Revello 3 – Torino