Centro Sociale Occupato Autogestito Gabrio presenta:
Sabato 15 Febbraio 2014
Prima volta a Torino
BONNOT – TRACANNA – CECCHETTO
presentano “Drops”
(live electro-jazz-trip hop)
Un progetto, un disco, tre artisti; due vengono dal jazz che ama la sperimentazione e l’allargamento dei confini; uno è dj producer che dell’elettronica e dell’hip hop internazionale è uno degli esponenti più importanti e riconoscibili.
Warm up and after set by:
Pix & Mr.Tojo from Basswarp
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Start ore 23
Ingresso a sottoscrizione 5 euro
CSOA GABRIO
Via Revello 3
Zona San Paolo Antirazzista
Torino
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DROPS, il brano che dà il titolo al disco, è la traccia scelta per rappresentare l’intero lavoro.
E’ possibile ascoltarla a questo link: “Drops” feat. Paolo Fresu: http://youtu.be/9D7KHDh-egI
La sintesi di questo ensemble è contenuta nel “manifesto programmatico” redatto da Tino Tracanna:
“Drops è basato sull’incontro tra sostanze musicali completamente diverse. I musicisti, mettendo in discussione il proprio background, fanno incontrare tra loro sonorità e linguaggi, apparentemente inconciliabili, attraverso un dialogo intorno al problematico, babelico ed insieme entusiasmante caos del mondo di oggi. Così voci, frammenti d’Africa, ectoplasmi classici, monumentali hip hop, morbide melodie, spasimi elettronici si intrecciano in un ipotetico viaggio rasoterra, intorno al mondo, alla velocità del pensiero.
L’improvvisazione tra i musicisti tende poi i fili di un senso musicale non certo preordinato ma sorprendentemente concreto.”
Questo è il trio BONNOT/TRACANNA/CECCHETTO; questa loro nuova produzione “Drops”, la prima con questo organico. Nel disco anche degli ospiti prestigiosi come il trombettista PAOLO FRESU, il rapper M1 dei Dead Prez, il cantante Reggae GENERAL LEVY, DJ GRUFF ed altri ancora.
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BONNOT Compositore, produttore, sound design, programming e synths
Bonnot, al secolo Walter Buonanno, dal 2005 è il compositore/produttore della storica band romana Assalti Frontali.
Premio SIAE “Miglior Compositore Italiano Indipendente 2005/2006”.
Sound Designer, ha vinto il secondo premio del Best Event Awards Italia 2012 per il monumentale evento di Video/mapping sul Duomo di Milano: “D’uomo” migliore produzione audio/video/luci – (Team Visual: Project-On).
Ha più di 30 di dischi all’attivo tra progetti personali e collaborazioni. In ambito internazionale lavora continuativamente con il leggendario gruppo hip hop “Dead Prez” (NY/USA), l’artista reggae General Levy (UK/JAM.) e come dj di musica elettronica Jungle/Dnb.
Dal 2000 ad oggi, con una media di 80 Live performance all’anno, ha poco più di mille concerti all’attivo.
TINO TRACANNA – Manifesto programmatico, sax tenore, baritono e soprano, G Flute
Tino Tracanna dal 1981 ai primissimi anni 90′ è membro del gruppo di Franco D’Andrea, col quale partecipa a svariati festival jazz nazionali ed internazionali ed incide vari album tra I quali “Live” e “No Idea of Time”, premiati dalla rivista Musica Jazz. Dall 1983 fa
parte del quintetto di Paolo Fresu col quale incide molti album pluripremiati come “Live in Montpellier”, “Night of The City” , “Melos” .
Dal 1985 Tino Tracanna realizza propri progetti discografici in quartetto e con diversi organici tra I quali ricordiamo “292”, “La Forma delle Cose” e “Live 2005”, “Un’Ora”, “Affinità Elettive” “Gesualdo e “Stylus Q.”.
Tino Tracanna ha al suo attivo più di un centinaio di incisioni realizzate come solista ed è coordinatore dei Corsi Jazz del Conservatorio di Milano.
ROBERTO CECCHETTO: chitarre elettriche e acustiche
Nato nel 1965, Roberto Cecchetto, eclettico e avventuroso chitarrista dalla forte identità sonora, comincia il suo percorso nel ’93 entrando a far parte del fortunato gruppo di Enrico Rava, gli Electric Five, con il quale ha calcato numerosi palchi fino al 2001 in giro per l’Europa e nel mondo. Contemporaneamente avvia una serie di collaborazioni che lo portano a far parte di numerosi gruppi e varie registrazioni (60), tra le quali, Patrizio Fariselli, Gak Sato, Hector Zazou, Gianluigi Trovesi, Maria Pia De Vito, Eivind Aarset e molti altri. Nel 2007 esce “Downtown” il suo primo disco da leader, cui fanno seguito “Memories” “Mantra” e “Soft Wind”, con i quali si impone all’attenzione della critica come uno dei musicisti più interessanti e innovativi della scena jazzistica italiana ed europea.
Nel 2007 e 2010 gli viene assegnato il Top Jazz nel referendum indetto
dalla rivista Musica Jazz.
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RECENSIONI:
A proposito di incontri strani ecco questo gioiello in cui hip hop ed elettronica (vedi Bonnot da tempo con Assalti Frontali) si incontra con il sax jazz di Tino Tracanna e con il chitarrista Roberto Cecchetto. Ospiti: Paolo Fresu, Dead Prez, General Levy e altri ancora.
IL VENERDI di Repubblica – Luca Valtorta
Il disco è un incontro di differenti sostanze musicali in cui si conciliano apparenti opposti musicali all’insegna della divertita sperimentazione. Maestro di cerimonie è
Bonnot, che intaglia il bassorilievo delle composizioni. Pronti a coglierne gli stimoli imprevedibili sono Tracanna e Cecchetto, che smettono l’abito buono […] e si lanciano in improvvisazioni articolate e pirotecniche.
MUSICA JAZZ LUGLIO – Crisafi
Allargare i confini del jazz e contaminare, sperimentare. “Drops” (con il contributo non indifferente di Paolo Fresu) rappresenta la direzione più promettente per gli appassionati del genere. […] C’è la stessa spasmodica ricerca di un Battisti: spaccare il capello e cercare la perfezione in territori sconosciuti. Da spellarsi le mani.
IL FATTO QUOTIDIANO – Guido Biondi
Funziona, l’assemblaggio di Walter Buonanno, soundmaster di Assalti Frontali, Tino Tracanna sax machine e prof di jazz al conservatorio, Roberto Cecchetto chitarrista ecletticoacustico. Insieme nell’album Drops, in equilibrio fine anni novanta tra ritmo e relax e Paolo Fresu alla tromba.
INTERNAZIONALE 15 Marzo 2013– Pier Andrea Canei
Il lavoro su ritmi e sincopi di Bonnot, le chitarre di Cecchetto, le ance di Tracanna si confrontano in un territorio, liquido e movimentato, che rimanda all’ambito contemporaneo. Un manifesto programmatico che ci costringe a ballare senza confini, una sfida che dovrebbe raccogliere tutti quelli che credono che oggi si possa ancora, se non inventare qualcosa, almeno percorrere strade un pò diverse.
IL MUCCHIO MARZO – Jonn Vignola
I brani dispongono di una costruzione robusta e l’elettronica procura ritmi, timbri e coloriture disparate. La scelta della frammentazione è coerente, non lasciata al caso e quindi alla fine il disco rivela per contrasti una sua uniformità apprezzabile.
BLOW UP MARZO – Piercarlo Poggio
I tre protagonisti congegnano un blend di jazz elettrico dai ritmi circolari e breakbeat, elettronica letfield e lampi di orchestrazione sintetica, ricami orientali e vocalità raggamuffin
ROCKERILLA MARZO – Enrico Ramunni
Vi danzano i ritmi della Madre Africa, frammenti d immagini di un mondo lontano, a cui si sovrappongono quelli implacabili, martellanti dell’hip hop. Se Bonnot è il geniale cerimoniere, Tracanna e Cecchetto interpretano al meglio il ruolo di improvvisatori ispirati, concreti, in grado insieme alla tromba di Fresu, di far palpitare il cuore di una materia apparentemente.
ALL ABOUT JAZZ – Vincenzo Roggero
Dall’unione di talenti dalla personalità così forte nasce un lavoro formalmente impeccabile, o se volete esattamente il disco che ci si sarebbe potuti aspettare: basi hip-hop/jungle, certi fiati in bilico tra free e parentesi davisiane, una chitarra che sembra in gran parte rifarsi a un immaginario latino, un suono pulito e gustoso.
SENTIREASCOLTARE – Fabrizio Zampighi
Contaminazione totale che annulla le gerarchie musicali in un modo molto equilibrato e democratico in grado di coinvolgere la scena avant-jazz come quella elettronica, la world come la hip-hop.
FREAKOUT MAGAZINE – A. Giulio Maiulo
Ci sono quelle che, almeno appaiono, improvvisazioni, c’è del rap a velocità stratosferico, ci sono tocchi di pura elettronica e voci improvvise, delicate melodie di piano e delle atmosfere invece centrate sulla ritmica, o forse semplicemente entrambe si mescolano e si fondono insieme con molta grazia, ci sono ritmi e ambientazioni primordiali, come complesse architetture di armonie.
XTM – Enrico Scudeler
Che sia jazz, new jazz o pseudo jazz è realmente poco importante visto che quello che nasce in Drops è una proposta veramente di qualità compositiva (vedi la traccia che da il titolo all’album) dove il ritmo si alterna tra virtuosismi e incroci sonori saggiamente progettati.
SHIVER – Gabriele Gismondi