Perchè oggi non saremo a Librincontro.

Il CSOA Gabrio è uno dei soggetti organizzatori del festival controculturale “Librincontro”. Il festival, alla sua seconda edizione, è un momento importante per contrapporre alla mercificazione culturale del Salone del Libro, un’agora in cui i libri e le idee contenute in essi siano “micce da accendere”.
Dobbiamo però fare autocritica rispetto alle modalità con cui abbiamo partecipato all’organizzazione di questa seconda edizione di Librincontro.
Per una nostra disattenzione, e forse anche per un eccesso di fiducia in chi, insieme a noi, ha contribuito alla realizzazione del festival, ci siamo accorti con estremo ritardo che una delle
presentazioni in calendario risultava impresentabile.
Oggi infatti si terrà la presentazione di una raccolta di saggi di critica al Transumanesimo. Il problema della tecnologizzazione e delle forme di sfruttamento che questa produce è certo attuale e riguarda tutti e tutte noi, ma le posizioni della rivista L’Urlo della Terra (tra gli invitati alla presentazione) sono violentemente in antitesi con le lotte di liberazione che portiamo avanti come Centro Sociale, a partire dalla questione che riguarda l’autodeterminazione sul corpo di donne, trans e soggettività non riconducibili a qualche intoccabile ambito “secondo natura”.

Crediamo che un confronto costruttivo parta dal rispetto reciproco, dalla serenità dello stare insieme tra pari, dal fatto che nessuno si senta offes* attaccat* sminuit*.  Questa è l’atmosfera che vorremmo a “Librincontro”. Facciamo un po’ di fatica ad immaginare un confronto con
chi ci accusa nei suoi scritti di essere nei fatti tra le schiere del nemico: “difficile scorgere e mettere in luce che siamo già arrivate a un punto in cui l’attivismo e le analisi trans-femminista e queer sono portatrici delle stesse logiche neoliberali di mercificazione, di ingegnerizzazione del vivente e di superamento dei limiti di questo sistema tecno-scientifico. Tendenze figlie di questi tempi che si presentano come radicali e sovversive, ma che andranno solo a rafforzare
le fondamenta su cui si regge questa società”.
Non sappiamo se tali argomenti sarebbero stati affrontati nella presentazione proposta, ma a volte il non-detto pesa più dell’esplicito e ci viene difficile concepire una critica “neutra” tanto più su un tema che riguarda corpi e tecnologie.
Riteniamo che basare la critica alla tecnologia su una ingenua opposizione tra Natura e Tecnica, non solo impedisce comprendere la complessità del mondo in cui viviamo, e quindi di prendere un posizionamento cosciente di rottura nei confronti dell’esistente, ma porta anche, inevitabilmente, a posizioni aberranti, come il contrasto all’aborto, alla fecondazione assistita o alla terapia ormonale, posizioni che pretendono di limitare la nostra libertà di decidere sui nostri corpi, di entrare in relazione dialettica con la nostra identità.
Certo, la tecnologia distrugge, incatena, sfrutta. Ma la tecnologia permette anche percorsi di emancipazione e di liberazione del tempo. E chiudere gli occhi davanti alla sua natura contradditoria non la farà scomparire, come per incanto.
Di fronte alle legittime richieste di ritirare una presentazione non condivisa e che offendeva altr* ospiti, si è deciso di mantenerla, perdendo in questo modo la possibilità di avere come ospite la fanzine Outlaws (fanzina transfemminista, contro razzismo, sessismo, fascismo,
omo-lesbo-transfobia e qualsiasi discriminazione) a cura di Manituana e la presentazione di Cisti! a cura dell’Hacklab. Abbiamo affrontato una lunga discussione in merito al cancellare la nostra partecipazione all’intera tre giorni.

Abbiamo però deciso di rimanere nell’organizzazione, assumendoci la responsabilità dell’errore commesso, valutando l’importanza che le altre numerose proposte fatte hanno, ma non saremo presenti come centro sociale  a sostenere l’iniziativa “Librincontro” nella giornata di oggi sabato 11 maggio.

CSOA Gabrio

Un commento su “Perchè oggi non saremo a Librincontro.”

  1. Al di là delle note posizioni del collettivo in questione, ritengo giusto il boicottaggio, anche alla luce di un saggio che esprime un’analisi manichea e inaccettabile su un piano logico razionale

I commenti sono chiusi.