Nella notte tra l’8 e il 9 Luglio 2019, Faisal Hossein, 32enne originario del Bangladesh, perdeva la vita tra le mura del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Torino (CPR).
Faisal al momento della morte si trovava rinchiuso in una delle celle dell’Ospedaletto,struttura dal nome riconducibile ad un presidio medico, ma che in realtà consiste in una vera e propria gabbia usata dalle forze dell’ordine come sezione di isolamento punitivo.
Forse non sapremo mai cosa sia successo quella notte a Faisal perché le videocamere di sorveglianza dell’ospedaletto non funzionavano ed il PM ha archiviato il caso impedendo alla famiglia di costituirsi parte civile. Quello che sappiamo però, dalle testimonianze degli altri reclusi, è che Faisal quel giorno stava molto male, che chiedeva aiuto da ore, così come chiedeva aiuto a suo nome il compagno di cella mentre lo vedeva spegnersi lentamente .
Oggi, ad un anno di distanza da quella morte atroce, vogliamo con ancor più forza la chiusura immediata delle strutture detentive per migranti, giustizia per Faisal, per Vakhtang, per Hassan e per tutte le persone morte nei CPR prima e dopo quell’8 Luglio 2019.
Oggi ,come da sempre, pretendiamo giustizia per tutti i reclusi e tutte le recluse che in questi anni hanno subito la detenzione tra le mura di quei dannati lager razziali e la deportazione forzata verso paesi da cui erano scappati e scappate con ogni mezzo, con tanto coraggio e con tutte le speranze.
Mai più Cpr
Mai più Lager
Stop razzismo di stato!