Il fascismo oggi si manifesta con attacchi sistematici e violenti alla libertà di autodeterminazione delle donne e delle soggettività non conformi.
Avvicinandoci al 25 aprile scendiamo in strada per dimostrare che la memoria della resistenza non può essere solo ricordo e celebrazione, ma è lotta quotidiana ed è una lotta che parte dalla rabbia transfemminista contro gli attacchi del nuovo fascismo che minaccia la nostra libertà e la nostra stessa esistenza in quanto donne, frocie, persone trans e non-binarie.
La società in cui viviamo si basa ancora su un sistema di sfruttamento della maggioranza della popolazione da parte di una minoranza che per stare in piedi ha bisogno di costruire gerarchie e di mantenerle attraverso la violenza machista e patriarcale.
Da anni i governi con le loro politiche “per la famiglia” ci vogliono imporre un modello unico di famiglia e di società: eteronormata e patriarcale, in cui è l’uomo che porta a casa i soldi e comanda su tuttə mentre la donna è destinata alle arti casalinghe, servire il marito, badare ai figli e agli anziani e sacrificarsi in silenzio.
Con la pandemia la situazione si è aggravata: dei 444.000 posti di lavoro persi in un anno 312.000 erano posti di lavoro femminili. I governi ci hanno detto di “restare a casa” senza considerare che la casa è il luogo dove maggiormente si esercita la violenza sulle donne e questo ha comportato un aumento delle violenze domestiche del 73% rispetto all’anno precedente. Tutto questo accadeva nel silenzio dei media che invece di mostrare le magagne di questo sistema hanno continuato ad alimentare stereotipi tossici, anche con la retorica degli angeli in corsia (ospedali, rsa, lavoro di cura), riproducendo l’immagine della donna naturalmente votata al sacrificio di sé e alla cura collettiva.
Al contempo le istituzioni cercano di apparire progressiste ed inclusive attraverso la retorica del politically correct e, per coprire la violenza intrinseca del sistema in cui viviamo, si fanno portatrici di proposte di legge e campagne di sensibilizzazione sterili e inefficaci contro la violenza razzista, omolesbobitransfobica, machista; ultimo esempio il disegno di legge Zan.
Nella pratica di tutti i giorni invece danno ampio spazio a questa violenza, legittimando le posizioni razziste e omolesbobitransfobiche dei partiti fascisti – come Fratelli d’Italia – e sovranisti – come la Lega Nord.
Questo anno ha reso chiaro, e lo abbiamo visto sulla nostra pelle, come ogni spazio di parola concesso ai nuovi fascisti è spazio che viene tolto alla nostra vita e alla nostra libertà.
Perfino l’autodeterminazione dei corpi delle donne e il diritto d’aborto sono attaccati: in Piemonte la Giunta Cirio cerca nuovi modi per limitare e cancellare il diritto di aborto e per questo ha emanato un bando di erogazione fondi a favore di associazioni pro-vita per garantire il loro accesso nei consultori e la loro propaganda antiabortista.
Il sistema patriarcale evidentemente non è mai stato messo in discussione, e anzi le politiche degli ultimi anni hanno cercato di rafforzarlo.
Quella che portiamo in strada oggi è quindi la lotta per le nostre vite e per la nostra libertà, contro questo sistema che per funzionare e riprodursi ha bisogno di ingabbiarci dentro ruoli predeterminati per esercitare con più forza il suo controllo sulle nostre vite e per rendere più facile il nostro sfruttamento.
È una lotta che deve per forza dirigersi contro tutti i movimenti fascisti, dalle realtà più istituzionali ai più ridicoli gruppi di quartiere, che appoggiano questo sistema e che, oggi come ieri, rappresentano il suo braccio armato e tutti i giorni legittimano, promuovono e agiscono la violenza patriarcale e machista sui nostri corpi.
In Zona San Paola l’attacco fascista alle pratiche femministe e transfemministe e alle nostre vite è incarnato da Aliud, gruppo neofascista legato a Fratelli d’Italia e impegnato nella campagna elettorale amministrativa di un “camerata” (PRUUUU!!).
Aliud ha incentrato la propria azione politica sull’attacco alle iniziative femministe e transfemministe e dei gruppi di rivendicazione delle libertà sessuali in città, definendosi “figli sani del patriarcato” e praticando attacchi machisti e sessisti.
Non accettiamo più la presenza di questo schifo nel nostro quartiere, nella nostra città e nel nostro mondo.
Per tutte queste ragioni e molte di più, ci riprendiamo il nostro spazio.
E LO FACCIAMO COME ABBIAMO SEMPRE FATTO, SCENDENDO IN PIAZZA, URLANDO IL NOSTRO DISSENSO, LOTTANDO PERCHÈ È NELLA LOTTA CHE SIAMO LIBERƏ, È NELLA LOTTA CHE RESISTIAMO, È NELLA LOTTA CHE CI AUTODETERMINIAMO SENZA FILTRI E SENZA CENSURA.
SIAMO STANCƏ DI SENTIRCI DIRE COME ESSERE, COME PARLARE, COME MUOVERCI, COME BALLARE, COME VESTIRCI, COME SCOPARE.
CONTRO OGNI TENTATIVO DI ADDOMESTICAMENTO FASCISTA, MACHISTA, RAZZISTA,
CI VEDIAMO SABATO 24 APRILE, AL PARCO RUFFINI, IN VIA LANCIA ANGOLO CORSO TRAPANI ALLE 15H.
SII QUEER, SII DRAG, SII COLORATƏ, SII TE STESSƏ, SII QUALCUN ALTRƏ.
P.S.: LASCIA A CASA MACHISMO E PREPOTENZA, PORTA CON TE GLITTER E RESISTENZA!
PORTA MASCHERINA O VIENI MASCHERATƏ!
CSOA Gabrio, Manituana Torino, Free-k pride Torino, Ah Squeerto, Non Una Di Meno Torino