Questa mattina studenti e studentesse di vari atenei si sono ritrovat in presidio sotto il politecnico, durante la seduta del senato accademico, per chiedere l’interruzione degli accordi tra politecnico e aziende di produzioni belliche, per rivendicare una didattica non improntata alla futura assunzione degli studenti e delle studentesse da parte di queste aziende e all’uso dei nostri studi e delle nostre conoscenze per arricchire chi guadagna sulle morti dei civili.
Il rettore in accordo con digos e polizia ha impedito, anche con l’uso della forza, la nostra entrata all’interno del politecnico, non permettendoci un confronto con chi attraversa questa struttura ogni giorno.
In un’università pubblica questo è inaccettabile!La determinazione degli studenti e delle studentesse ha permesso comunque la riuscita di un piccolo intervento in una delle sale bar del politecnico, ascoltato e applaudito da* presenti, tra cui studentx, docenti e personale.
Continueremo ad attraversare le università, che devono essere spazi dedicati alla discussione, alla condivisione del sapere e alla diffusione di un pensiero critico. Spazi in cui le decisioni prese dall’Ateneo risultino trasparenti per tutti e tutte e non ricadano semplicemente sulle teste degli e delle student* senza possibilità di critica e contestazione.
Fuori guerra e polizia dalle università!