Alcune notizie dopo la consegna delle chiede telefoniche.
Dopo il presidio dello scorso venerdì, ci è arrivata conferma che le schede telefoniche, per utilizzare le cabine interne, sono state distribuite tra i reclusi del CPR di Corso Brunelleschi. In questi giorni cominciano ad arrivare le prime chiamate dall’interno.
Le notizie che arrivano sono sempre intense da ascoltare, le condizioni di detenzione sono dure e l’inverno comincia a farsi sentire. I reclusi chiedono di inviare vestiti caldi e generi di conforto. Oltre a questo, viene sottolineata nuovamente la scarsa qualità del cibo, fonte di risparmi per l’ente gestore ORS. Anche per questo motivo, i reclusi chiedono della possibilità di ricevere generi alimentari dall’esterno.
Sappiamo ora che quasi tutte le sezioni del CPR sono aperte, portando il Centro quasi alla sua capacità massima di “ospiti”.
Questo significa grandi profitti per ORS che ha vinto il bando con un notevole ribasso dell’offerta. Ribasso che come abbiamo evidenziato tempo fa, ricade sulla vita dei reclusi: meno charlie, meno ore di mediazione ma soprattutto meno ore di ambulatorio.
Motivo per cui è necessario continuare a portare la nostra solidarietà a chi è privato di ogni libertà.
Sono numerosi gli strumenti per essere presenti nelle vite di chi viene privato della libertà, la nostra posizione libera ed esterna ci permette di far uscire dal silenzio assordante le loro voci e ci dá anche la possibilità di far sentire a sbirri ed ente gestore privato che esiste chi non chiude occhi e orecchie rispetto a quanto succede tra quelle mura con la speranza che questo li faccia sentire meno liberi di agire in piena impunità.
A questo proposito, i contatti che abbiamo avuto con ORS sono stati ultimamente particolarmente curiosi: i collaboratori ed i mediatori hanno esplicitamente voluto mostrarsi collaborativi con la consegna delle schede. Sembra che chi viene pagato per togliere la libertà ad altri esseri umani si voglia quasi smarcare da questa infamità dando a noi un contentino di simpatia. Non si illudano, restiamo consapevoli delle loro scelte di profitto e sappiamo collocarli nelle schiere dei nemici. Chi collabora con il CPR è complice di abusi e torture, così come della sua esistenza.
Continueremo nelle prossime settimane a portare solidarietà ai reclusi, la raccolta per le schede telefoniche non si ferma.
Non lasciamoli soli.
Mai più CPR Mai Più Lager