Diritto di asilo, libertà di movimento per tutti/e!

Oltre 500 persone in corteo oggi pomeriggio a Torino. La manifestazione era stata convocata sotto la spinta di diversi migranti ospitati da mesi nelle strutture della cosiddetta “emergenza nord Africa” per chiedere lo sblocco dei documenti e la protezione internazionale per tutti quelli che sono arrivati in Italia la scorsa primavera fuggendo dalla guerra in Libia.

Il corteo era aperto dallo striscione “Diritto d’Asilo – Libertà di Movimento” e ha visto la partecipazione di molti migranti, provenienti sia dalle strutture di accoglienza, sia dalle occupazioni dei rifugiati in città uniti nel pretendere rispetto, diritti e dignità.

Il corteo si è via via ingrossato attraversando le strade meticce del quartiere di San Salvario e i diversi interventi che si sono susseguiti dal furgone oltre a denunciare il business del”emergenza per quello che riguarda la situazione di quanti sono in attesa del documento hanno via via declinato tutte le facce dello sfruttamento e del razzismo istituzionale che i migranti e le migranti subiscono ogni giorno. Interventi sulle questioni del lavoro e dei documenti, della tassa etnica ultimo regalo dell’ex Ministro Maroni, della crisi che stritola, delle difficoltà abitative, hanno animato tutto il percorso del la manifestazione che ha attraversato il centro della città per concludersi in piazza Castello.

Importanti e significative le presenze dei rifugiati da corso Chieri in piazza per uscire dall’invisibilità in cui le istituzioni locali li hanno abbandonati dopo il fallimentare progetto di via Asti, la partecipazione di una delegazione di universitari dallo studentato occupato di via Verdi e la partecipazione di un gruppo di migranti e antirazzisti da che hanno raggiunto Torino organizzando un autobus da Biella.

La mobilitazione di oggi segue il corteo che quest’autunno aveva introdotto la tematica dei richiedenti asilo dalla Libia, e la partecipata assemblea cittadina di inizio anno, che aveva individuato la data di oggi come momento per rilanciare la campagna per i diritti e la dignità contro la logica dell’accoglienza emergenziale.

Una lotta che, è importante non dimenticarlo, oggi è tornata a mostrarsi con determinazione nel centro città, ma diverse volte si è mossa in maniera spontanea e auto-organizzata a partire proprio da alcune delle strutture di accoglienza sparse sui nostri territori.

Come diciamo da qualche tempo la questione dell’emergenza nord-Africa che emergenza non era, è per noi una questione di diritti negati, che è urgente affermare attraverso percorsi di mobilitazione collettiva che abbiamo la forza di rimettere al primo posto la dignità dei migranti e delle migranti. Continuare a costruire percorsi di solidarietà reale, far crescere lotte e mobilitazioni per mantenere alta l’attenzione su una questione che farebbe molto più comodo a chi governa tenere nell’oblio.

[vsw id=”fHJXJbRUCyM” source=”youtube” width=”640″ height=”480″ autoplay=”no”]