8 marzo di lotta delle donne – Tra la festa, il rito e il silenzio noi scegliamo la lotta!

 

L’UNICA A DECIDERE E’ LA DONNA!

Da alcune settimane stiamo assistendo a un grave attacco contro la libertà e l’autodeterminazione delle donne, non solo per quanto riguarda la libertà di scelta nella procreazione.
Si tratta infatti di un attacco frontale, spesso violento e offensivo, e comunque complesso, che tenta di imporre norme e regole, decise da altri, sul nostro corpo, sul nostro orientamento sessuale, sui nostri stili di vita e sulle forme che vogliamo dare, e praticare, alle nostre relazioni.
Questo attacco oggi si concretizza e passa soprattutto attraverso la messa in discussione della libertà di decidere se portare o meno a termine una gravidanza, sia attraverso interpretazioni, e  conseguente applicazione, restrittive della legge 194 sia attraverso un uso strumentale della scienza e dell’autorità medico- scientifica, che tende alla costruzione di un immaginario che propone il “concepito” come autonomo e diviso dal corpo della donna, sia, infine, attraverso la colpevolizzazione delle scelte delle donne.

La legge 194 è una legge di compromesso, che presta essa stessa il fianco a strumentalizzazioni e pericolose “concessioni” (si pensi alla questione dell’obiezione di coscienza, ormai estesa anche a personale ospedaliero o paramedico che non potrebbe avvalersene…) ma che è comunque frutto di anni di battaglie e di mobilitazioni delle donne, contro la mattanza dell’aborto clandestino e per garantire a tutte proprio la libertà di poter scegliere.

Come donne, femministe, lesbiche, RIFIUTIAMO ogni pretesa di parlare e decidere sui nostri corpi, non solo da parte della scienza, che riduce il discorso al solo dato tecnico- scientifico, che nega la centralità della persona nella sua interezza e non ne riconosce bisogni, desideri, complessità e differenze,
MA,
soprattutto, NON ACCETTIAMO che, in questa fase di forte e avvilente arretramento culturale il discorso scientifico si saldi con quello della Chiesa, che ci ingabbia nel ruolo “naturale” di mogli e madri, che finalizza il sesso alla riproduzione, che mortifica il piacere e nega qualsiasi forma di sessualità altra.

RISPEDIAMO CON FORZA AL MITTENTE ogni tentativo di ridurci a solo utero, e ci rifiutiamo di sottostare a logiche che quando non ci s/vendono come pezzi di carne da esibire, ci riducono a incubatrici di cellule, corpi da controllare su cui esercitare potere.
Da sempre infatti il controllo sul corpo delle donne, sulla loro sessualità e scelte di vita costituisce la più alta, necessaria e pericolosa forma di controllo sociale, economico e politico, oltre che banco di prova e merce di scambio in ogni campagna elettorale, a destra, a sinistra e al centro nello stesso identico modo.
Non riconosciamo quindi alcuna autorità a chi, Chiesa, Stato, Scienza (o giornalisti…) impone modelli e ruoli unici, primo fra tutti quello che credevamo ormai obsoleto di famiglia eterosessuale, benedetta dal matrimonio, in cui il marito lavora e la moglie sta a casa ad allevar bambini e curare anziani, sostituendosi, di fatto, ad uno stato sociale sempre più ridotto ed insufficiente.

Autodeterminazione è una parola che dobbiamo essere noi a riempire di significati, che va difesa e praticata nella quotidianità; autodeterminazione per noi vuol dire, oggi, 8 Marzo, in tutte le piazze e in tutte le forme con cui le donne hanno scelto di mobilitarsi, rilanciare diritti che erano dati per acquisiti e che oggi sono fortemente erosi:

GARANTIRE a tutte e in tutta Italia la possibilità concreta di accedere alla contraccezione e, se liberamente scelta, all’interruzione di gravidanza,

DISPONIBILITA’ immediata della RU486 in alternativa all’aborto chirurgico e della pillola del giorno dopo, quest’ultima senza prescrizione medica,

CONTRASTARE  l’obiezione di coscienza e difendere e riappropriarsi degli spazi dei consultori,

PRETENDERE che ogni donna, nativa o migrante, che scelga o no di portare a termine una gravidanza, sia sempre soggetto autonomo e indipendente di diritti: casa, lavoro, salute, istruzione…oggi messi in discussione costante dalla precarietà che investe ogni aspetto delle nostre vite.

AUTODERMINAZIONE VUOL DIRE LIBERE DI SCEGLIERE, CAPACI DI REAGIRE!!

Sommosse-Torino