Ascolta l’intervista da radio Blackout
Uno squalo dalle fauci zozze di sangue teschi e denaro con un semplice Sergio scritto sul muso sfida il vento, occhi vitrei e lattiginosi mentre divora tutto.
Questa mattina, fin dalle nove, per le strade della solita grigia Torino
si sono concentrati in corteo lavoratori – tantissimi – studenti e realtà
antagoniste cittadine per il corteo della Fiom. Il risultato del
referendum di Mirafiori deve aver scaldato gli animi, la partecipazione è
di migliaia di persone. Lo spezzone studenti e lavoratori, dietro lo
striscione “ci avete tolto troppo, ci riprendiamo tutto” segue il
serpentone al ritmo primordiale delle percussioni samba, mentre i fianchi
delle vie commerciali del centro vengono addobbate a modo. Arrivato in
piazza Solferino lo spezzone decide di fare una bella deviazione alla
romana e si infila per una traversa, poi ne prende un’altra e… Toh! ma
guarda, un’agenzia interinale! E gente che non ne può più delle agenzie
dev’essercene più di un paio, perché viene occupata. Il corteo si stringe
intorno all’azione, in fondo chi non odia le agenzie? Poi si prosegue alla
selvaggia, facendo sgamberellare l’intelligence del controllo sociale un
po’ qua e un po’ la, fino a raggiungere piazza Palazzo di Città. Toh! Che
ci sia in casa un altro Sergio? Il corteo si stringe sotto gli archi del
palazzo del comune, protetto dall’antisommossa. Siamo tant*, siamo bell* e
soprattutto per squali come questi abbiamo ricette che levati.