Questa mattina a leggere i giornali c’è da farsi venire i conati di vomito. L’ennesima grande giornata di resistenza in Val di Susa è come sempre criminalizzata dai media che parlano di black bloc, teppisti, bulloni, pietre, bombe carte, poliziotti in fin di vita e tric e trac. “L’informazione” si limita ormai a ricopiare le veline delle questura:
“i manifestanti non sono riusciti a danneggiare le reti”
“attacco contro gli operai del cantiere”
” colpite le macchine diretta a Bardonecchia prima della chiusura dell’autostrada”.
Una serie infinita di parole false e artefatte, da conati di vomito per l’appunto.
Noi abbiamo visto tutt’altro. Abbiamo visto il solito buon movimento NO TAV, variegato, determinato, unito nelle idee e nelle pratiche. Abbiamo visto che è bastato avvicinarsi alle reti per essere colpiti con l’idrante e per dare inizio al valzer dei lacrimogeni al CS che anche ieri sera sono stati lanciati a centinaia. Non si è fatto minimamente accenno all’enorme incendio poi spento dai NO TAV, così come chiaramente non si parlato dei tanti feriti da parte nostra, nuovamente bersaglio dei lacrimogeni sparati ad altezza uomo.
Abbiamo visto le rappresaglie della polizia che ci ha colpito con un nuovo lancio di lacrimogeni quando ormai avevamo superato il sottopasso dell’autostrada di ritorno a Giaglione.
Oppure gli stessi personaggi provare accennare ad una prova di sgombero del campeggio, da subito fallita per via della resistenza degli attivisti.
E infine abbiamo visto cadere reti e muri. Decine e decine di metri di muro sono stati ridotti come una groviera. Altre decine di metri di reti sono state tagliate..e le recinzioni con i jersey tirate giù tutt* insieme. Chi non riusciva ad esserci fisicamente davanti a tirare la corda era lì dietro, a pochi metri, a far sentire tutto l’incoraggiamento e la complicità di quell’atto di resistenza.
Il movimento è vivo e vegeto.
Quelle reti, quei muri cadranno uno dopo l’altro.
C’è chi tira le pietre…e c’è chi sfascia il paese.
Noi stiamo con i primi..e resistiamo!