Ieri gli Antifascisti e le Antifasciste di Torino hanno difeso con la pratica, la memoria della Resistenza che più di settanta anni fa ha liberato la nostra città.

Un corteo che ha accolto persone di tutte le età determinate a ribadire che i fascisti in zona San Paolo , quartiere storicamente antifascista ed operaio , così come in tutti gli altri quartieri, non sono i benvenuti.

Ci siamo svegliati e svegliate in un borgo militarizzato da forze dell’ordine di tutti i tipi, pronti a sequestrare un pezzo di quartiere per un’intera giornata ,per difendere anche questa volta la propaganda fascista di questi gruppuscoli ” identitari ” , gente che non ha nemmeno il coraggio di nominarsi per quali sono : sporchi fascisti.

Propagandano la guerra totale in nome di un’italianità pura, machista, eteropatriarcale basata sull’immagine dell’uomo forte dominatore. Raccolgono consenso spacciandosi per salvatori degli italiani, attivando reti di solidarietà grazie a soldi mafiosi (non ultimo vedi le vicende del caro camererata Rosso).

Incolpano l’altro,il diverso, il migrante, il non conforme, della crisi economica e sociale che stiamo vivendo mentre si intascano soldi pubblici.

Abbiamo visto con i nostri occhi, soprattutto negli ultimi mesi, come la pandemia e le scelte del governo hanno messo in ginocchio le classi più precarie ( dei “magari arrivassi a mille euro”, de* migrant*,precar*) e abbiamo risposto creando reti di solidarietà che ci hanno restituito la forza dell’accoglienza e dell’organizzazione dal basso tra persone che credono fortemente che la logica del profitto che si abbatte sugli individui debba essere ribaltata.

Siamo persone libere di decidere come vivere la nostra vita, senza rispondere a canoni morali e estetici imposti da ideali cattolici ortodossi che non ci rappresentano.

Abbiamo attraversato le strade di San Paolo con i nostri corpi e le nostre parole per denunciarlo in quartiere, per smascherare le vostre attività culturali, siamo riusciti e riuscite ad arrivare molto vicini a via Sestriere 9, per urlargli tutto il nostro disprezzo .