#ESSENON decideste voi? San Paolo e Cenisia vogliono parchi e servizi pubblici!

Assemblea pubblica @ Comala Giovedì ore 18. 
All’inizio dell’autunno si è costituito il comitato ESSENON a seguito dell’appello lanciato dall’associazione Comala per bloccare l’ennesima speculazione edilizia firmata Comune di Torino, anzi Sistema Torino, ovvero come ti risano il debito pubblico svendendo la città (il debito del comune di Torino a fine 2021 ha raggiunto l’astronomica cifra di 888 milioni di€).
Ma facciamo un passo indietro.

Siamo nel 2003 e il terreno conosciuto come area ex-Westinghouse viene messo all’asta e vinto da una società fantasma del colosso Esselunga. Questa compravendita  finisce in un vortice di indagini, alcune in corso altre già passate in secondo grado di giudicato che hanno portato alla condanna per falso in bilancio di tutt@: Fassino, Appendino, Rolando tranne…Lo Russo, toh! Allora assessore all’urbanistica, oggi neoeletto sindaco di Torino.
Il progetto prevede la costruzione di un grosso centro congressi (avete presente quelli falliti in questi anni di pandemia? Ecco tipo quelli) e un centro commerciale di cui, in un quartiere con 20 supermercati, si sentiva in effetti la mancanza. Tutta questa colata di cemento andrebbe a fare scomparire l’area del giardino Artiglieri di Montagna quindi, tra le varie, il parco (il penultimo rimasto nella circoscrizione oltretutto su terra vergine) e l’unica aula studio del quartiere, gestita per l’appunto da Comala che offre socialità e spazi accessibili a tutt@
Sabato 15 gennaio, c’è stata la seconda iniziativa del comitato EsseNon: avrebbe dovuto essere una passeggiata comunicativa attraverso il quartiere e i luoghi di maggior interesse speculativo (come ad esempio la non distante ex Diatto destinata a diventare uno studentato di super lusso), ma si è trasformata in un’esercizio muscolare della questura in cui si è appena insediato un nuovo inquilino, che doveva evidentemente conquistarsi i favori del sindaco proteggendo il suo tessssoro. Vi ricordate cos’ha dichiarato il questore Ciarambino appena insediato? “Credo nel dialogo, prima dell’uso della forza”.
Caro questore può trincerarsi quanto vuole dietro alle varie delibere anticovid, il dato di fatto è che uno stato che nega il dissenso e le manifestazioni pubbliche è uno stato fascista e noi lo schiferemo sempre. La prepotenza e la legittimità con cui la celere ha occupato e messo sotto sequestro un luogo pubblico di aggregazione è vergognoso e le immagini dei manganelli rotti parlano da sole. 
Il corteo ha resistito bene e in modo compatto è riuscito a guardarsi pezzi di agibilità, cercando il più possibile di comunicare che era in atto un abuso di potere ai danni di chi stava difendendo un parco cittadino. La solidarietà dalle finestre è stata tanta e questa è la risposta che ci interessa, perché l* abitanti di Torino e Cenisia sono con chi difende il quartiere da speculatori e arraffoni cravattati.
Non vi lasceremo concludere il vostro affare milionario sulla nostra pelle, inquinando e cementificando ulteriormente i nostri quartieri. La giornata di sabato ha rafforzato ancora di più la nostra determinazione e la convinzione di essere nel giusto. Perché solo chi ha paura (per il suo portafoglio) usa tutte le sue armi per mettere a tacere chi sbugiarda le promesse della politica sulla cosiddetta “transazione ecologica” fatta di edificazione di supermercati al posto dei giardini .
E sulle pozze di sangue rimaste in quartiere subito hanno iniziato ad apparire avvoltoi di tutti i colori: la matrice della bestia Salvini ha vomitato per difendere la sacra superiorità del cemento sulla natura, mentre Grimaldi si scandalizza dimenticandosi di non essersi mai opposto al progetto quando fu votato e lui era consigliere comunale.
I giornali padronali nazionali si sono mossi per definirci “pazzi” perchè non vogliamo “nuovi posti di lavoro”: come se ancora qualcun* creda che la Grande distribuzione organizzata (GDO) porti richezza nelle città! La GDO è il cancro della nostra filiera alimentare e trae profitto iniziando lo sfruttamento direttamente sui produttor* e sui loro territori, succhiando poi il sangue a chi lavora nella logistica e nei punti vendita. Sono durissime le lotte in questi settori e la GDO risponde in modo spietato come nel caso dell’omicidio di ADIL investito da un camion mentre era in sciopero con i colleghi davanti al polo logistico di Biandrate il 18 giugno 2021. 
In quartiere sappiamo cosa vuol dire opporsi alle speculazioni: anche durante l’abbattaminento della storica fabbrica Diatto nel 2013 la polizia si scatenò contro chi protestava, ma oggi il progetto originale sull’area è stato nettamente ridimensionato e non prevede più l’edificazione di un supermercato, ma anche di un’area che sarà pubblica.
Siamo cert@ che la lotta in difesa dei giardini e della socialità è solo all’inizio e per noi sono chiare le responsabilità sia del comune, in cui in un assordante silenzio prosegue l’iter per l’approvozione definitiva del progetto, sia del gigante Esselunga, che divora la nostra terra, inquina la nostra aria e offre salari da fame.
Ci vediamo oggi giovedì 20 alle 18 al Comala.