Giovedì 14 aprile
Ore 18
Giardino Artiglieri da Montagna
Negli ultimi anni il comune di Torino continua a sottrarre spazi di socialità, aggregazione e cultura ai giovani. Nel goffo tentativo di smaltire il debito accumulato in anni di scelte politiche scellerate, le giunte comunali continuano a svendere spazi pubblici a privati, il cui unico obiettivo è accumulare profitti sulla pelle degli studenti e della cittadinanza tutta. Queste politiche speculative determinano una sempre maggiore contrazione della possibilità di accedere liberamente agli spazi e ai processi decisionali sui cambiamenti in atto nella nostra città. Per questo motivo è nato il comitato EsseNon, che si oppone alla cementificazione del Parco Artiglieri di Montagna e di Comala per la costruzione di un centro commerciale Esselunga e di un centro congressi, laddove ve ne è un altro ad un isolato di distanza legato al politecnico, quasi totalmente inutilizzato.
Il nuovo supermercato toglierà a giovani, studenti e studentesse uno degli ultimi spazi di socialità del quartiere San Paolo. In una zona in cui i cittadin* hanno a disposizione 21 supermercati ma nemmeno una biblioteca, è evidente che la scelta del comune di vendere e cementificare quest’ area non tenga minimamente conto delle necessità di chi in questo quartiere vive, studia e lavora.
Ma questa non è una cosa che ci stupisce. Infatti da diversi anni è evidente che, nonostante siano cambiati i colori delle varie giunte comunali, la tendenza è sempre la stessa in ogni quartiere della nostra città : il comune svende luoghi pubblici e di aggregazione, privati e aziende comprano e cementificano e a pagare le conseguenze sono sempre gli/le abitant e chi vive quei luoghi.
Il processo di gentrificazione dei quartieri Aurora e Vanchiglia, la chiusura dei locali del Parco del Valentino e dei Murazzi, sono un esempio della continuità di queste scelte. I giovani di Torino sono trattati esclusivamente come strumento di consumo, l’offerta culturale e di socialità è piegata alle logiche del profitto dei privati che hanno egemonizzato gli spazi collettivi.
La costruzione del supermercato Esselunga è un esempio lampante di questa situazione. Il comitato Esse Non è nato da qualche mese per opporsi a questa deriva e combatte per salvare lo spazio di Comala. Per queste motivazioni, partendo dalla lotta del comitato per la salvaguardia del parco, simbolo di cementificazione e privatizzazione ma anche di lotta, chiamiamo giovedì 14 aprile un’assemblea cittadina che possa permettere a tutt* di confrontarsi sugli spazi della nostra città, un momento in cui organizzarci per contrastare le assurde scelte dell’amministrazione comunale