Le ambiguità dell’amministrazione comunale e la difesa degli interessi speculativi

Le ambiguità dell’amministrazione comunale di PD e Sinistra Ecologista tra la difesa degli interessi speculativi e la necessità di apparire dalla parte dei cittadini.

Da tempo, le amministrazioni della nostra città definanziano le politiche di welfare abitativo, tagliando i fondi destinati a chi è in emergenza abitativa, svendendo il patrimonio di edilizia residenziale pubblica e consegnando a speculatori privati e fondazioni bancarie la possibilità di lucrare sulla casa con una parvenza di intenti filantropici e socialmente utili.

Quando, all’inizio di quest’anno, è stata presentata pubblicamente la raccolta firme per la delibera di iniziativa popolare “Vuoti a Rendere”, ci siamo subito incuriositi. La proposta, presentata da  associazioni, a cui si sono aggiunte realtà del terzo settore, intendeva spingere il consiglio comunale ad attivarsi per il recupero delle decine di migliaia di abitazioni vuote e inutilizzate nella nostra città affinché venissero restituite alla collettività.

Il contenuto dell’iniziativa dal nostro punto di vista era condivisibile: usare i 50 mila alloggi vuoti per garantire un abitare accessibile a chi, tra palazzinari strozzini, sfratti ed un mercato degli affitti totalmente fuori controllo, non può permetterselo.

Il contesto raccoltosi intorno alla proposta di delibera ha però fatto presto emergere evidenti contraddizioni: in primo luogo gran parte dei sostenitori della proposta era costituita da cooperative e realtà del terzo settore vicine al centro-sinistra cittadino, le quali rappresentano un ingranaggio del sistema di politiche che favorisce la speculazione di privati e fondazioni bancarie. Un ambito che tratta gli sfrattati come una categoria sociale da gestire tramite comunità abitative, co-housing con educatori e strutture di vario genere che rendono la vita di queste persone ancora più precaria.
Noi, invece, riteniamo che il problema vada risolto alla radice, assegnando le case vuote e imponendo un tetto al mercato degli affitti.

A conferma delle nostre forti perplessità abbiamo appreso che la consigliera comunale e capogruppo di Sinistra Ecologista, Alice Ravinale, aveva espresso parole di elogio e approvazione per l’iniziativa ed in fine che la raccolta firme per la presentazione di Vuoti a Rendere in consiglio comunale avrebbe avuto luogo anche in diverse sedi cittadine del Partito Democratico.
A questo punto, una domanda ci è sorta spontanea:
Se PD e SE sostenevano in maniera così palese la proposta di “Vuoti a Rendere”, perché non l’hanno presentata loro stessi in consiglio comunale, dove per altro hanno la maggioranza? Perché non hanno attivato l’assessore competente, Rosatelli, che per altro appartiene alle loro fila? Che bisogno c’era di una raccolta firme?

L’evidente ambiguità del PD e di SE risiede nel non volersi caricare di una proposta che possa ostacolare gli interessi speculativi privati e creare difficoltà alle operazioni di facciata di fondazioni come la Compagnia di San Paolo e la CRT, cercando al contempo di apparire benevoli verso proposte che risultino a favore delle classi sociali più fragili. D’altronde la stessa tempistica dell’iniziativa, poco prima di regionali ed europee, potrebbe indurci a pensar male…
Finita la raccolta firme e passate le campagne elettorali, PD e SE avranno mani libere per annacquare una proposta che, a ben vedere, non è nemmeno così radicale, o addirittura a farla evaporare nel nulla senza dover giustificare una sconfitta in consiglio comunale.
Non riteniamo necessario, perché scontato, approfondire qui le politiche di partiti come Lega e Fratelli d’Italia che, attraverso il taglio dei contributi pubblici al welfare, da anni conducono una spietata guerra contro i poveri e al contempo, favoriscono l’invio di armamenti nelle zone di conflitto e promuovono una propaganda menzognera, che criminalizza sfrattati, precari sottopagati e persone che, loro malgrado, si trovano senza lavoro.

Finché le politiche nazionali e locali, di destra o di centro-sinistra, continueranno a favorire gli interessi privati, finché continueranno a vedere la casa come un mercato e non come un diritto di tutt*, saranno sempre le classi popolari a pagarne il conto.
👉 Organizziamoci per far sentire la nostra voce!
👉 Incontriamoci all’assemblea aperta che si terrà venerdì 24 maggio alle ore 18:00 allo Spazio Popolare Neruda, c.so Ciriè 7, Torino.
👉 Segui fb/ig di
Prendocasa Torino
Potere al Popolo Torino
Csoa Gabrio
Manituana – Laboratorio culturale autogestito