Chi ruba a chi?

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“Chiunque occupi abusivamente un alloggio popolare e’ un ladro di case: non solo commette un reato ma calpesta anche i diritti delle tante famiglie in difficoltà che hanno fatto domanda e sono in attesa di un tetto”.

Questa la dichiarazione -immaginiamo studiata e ponderata- del Presidente di ATC Torino Elvio Rossi in merito all’occupazione di ieri da parte di una famiglia sfrattata di un alloggio popolare nel complesso di corso Racconigi. Nel comunicato di ATC si legge anche che l’alloggio occupato era in attesa di lavori di ristrutturazione e bonifica e che sarebbero circa 500 gli alloggi ATC vuoti in Torino. Iniziamo a fare alcune precisazioni su queste ultime affermazioni: l’alloggio occupato era vuoto da circa due anni e gli unici soldi spesi sono stati quelli per rafforzare le serrature della porta; da fonti giornalistiche risulterebbero circa 900 gli alloggi ATC, ma non ci interessa qui una disputa sui numeri dato che anche solo 500 alloggi vuoti sono un’enormità per un’agenzia territoriale della casa che ogni anno assegna -se va bene- 500 case popolari!

Ci dicono appunto che molte case vengono lasciate vuote perchè i soldi non ci sono, ed è una tiritera che tante, troppe volte abbiamo sentito, ma siccome il Presidente Elvio Rossi usa parole forti -”ladri”- anche su questo è bene fare un po’ di chiarezza.
E allora vediamo se i soldi non ci sono o piuttosto qualcuno se li ruba… Alla legge che prevedeva un tetto massimo di retribuzione per le cariche del Consiglio di Amministrazione delle ATC pari a: 60.000 euro annui per il Presidente (5.000 euro mensili) e 30.000 euro annui per il VicePresidente (2.500 euro mensili) e che assegnava un gettone di presenza per ogni seduta del CdA pari a 70 euro, un rimborso spese forfettario, calcolato in base al rimborso chilometrico riconosciuto ai consiglieri regionali, relativo ad ogni seduta di CdA, i manager ATC hanno continuato negli ultimi anni ad aumentarsi gli stipendi ben oltre i limiti previsti dalla legge stessa.
Il totale indicato dalla legge risulterebbe è dunque poco sotto i 100.000€. Ma attraverso il sistema delle aziende partecipate in realtà i costi complessivi degli amministratori sono lievitati in maniera esponenziale. Nel 2007 la cifra era di 229.786 €, fino a raggiungere i 297.668€ nel 2010. Nel novembre del 2010 sono stati inoltre nominati nuovi consiglieri nel consiglio d’amministrazione, e i costi complessivi son aumentati fino a oltre 320.000 euro nel 2011. E già, proprio quel sistema tra ATC e partecipate finito al centro di un’inchiesta che ha portato giusto ieri mattina ad una perquisizione della finanza nella sede di ATC: risultano indagati cinque funzionari, alcuni dei quali lavorano presso società controllate da Atc al 100%, Atc Project.to e Ma.Net, che si occupano della progettazione e della manutenzione delle case popolari. L’accusa nei loro confronti è di corruzione e turbativa d’asta.
E per quanto riguarda ancora la gestione del patrimonio di edilizia popolare, più di tante parole può essere indicativa una breve carrellata di alcuni titoli di quotidiani locali degli ultimi mesi: “Case Atc invase dai vermi – Piovono anche nei piatti”, “Ma cosa aspettano che crolli?”, “Dopo il crollo di sei mesi fa si sono dimenticati di noi”, “La nonna è in ospedale: l’Atc caccia la nipote che deve partorire”, “Acqua in ogni stanza vivere è impossibile”, “Quartiere Atc allo sfascio”, “Cento famiglie ancora al freddo”… e molti altri si possono trovare proprio sul sito di ATC Torino  (http://www.atc.torino.it/www/risp_giornali.aspx)

Insomma pare che i soldi per gestire adeguatamente il patrimonio di edilizia popolare della città non ci siano, ma gli stipendi dei manager pagati con soldi pubblici continuano ad aumentare e per i funzionari che non stanno ai vertici si trova comunque il modo di arrotondare con le tangenti. Intanto moltissimi complessi di case popolari vengono lasciati all’incuria e gli appartamenti popolari abbandonati sono uno scandalo nella Torino capitale italiana degli sfratti.

Chi ruba a chi, Presidente Rossi?

Sportello Diritto alla Casa Zona San Paolo
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