Blindati, scudi e telecamere,
questa è stata l’unica risposta che l’Ordine dei Medici ha saputo dare
Un apparato securitario spropositato che si contrapponeva ad una semplice richiesta di dialogo da parte di medic*, infermierə e antirazzistə di questa città. Un palese tentativo di screditare e criminalizzare il presidio indetto da lavoratori e lavoratrici del settore sanitario.
Non pervenuto il Dott. Giustetto, Presidente dell’Ordine.
Non ci stupisce che questo silenzio arrivi da un’uomo definito di “sinistra” nel suo ambiente, d’altronde da Napolitano a Minniti, una certa sinistra di questo paese si è fatta negli anni orgogliosamente promotrice della detenzione amministrativa dei e delle migranti.
Una non risposta che pesa ancor di più se inserita nel contesto attuale, in cui le notizie che filtrano attraverso le mura del deportation camp di corso Brunelleschi ci descrivono una realtà più che mai infernale, fatta di tentati suicidi, autolesionismi e disperazione da parte dei reclusi.
Come realtà antirazzista e di lotta al Cpr restiamo più che mai determinate nel sostenere la richiesta mossa da medic* ed infermier* all’Ordine, ovvero la cessazione della collaborazione con Gepsa e prefettura, l’impegno a fare chiarezza sulla morte di Mussa Balde e la presa di posizione contro una struttura disumana e irriformabile come il Centro di permanenza per il rimpatrio.
🔴 Basta legittimazioni, i CPR devono chiudere!