Torino – Honduras in Italia – 13 ottobre

Sabato 10 ottobre – ore 15,30
presidio sotto il consolato dell’Honduras – piazza Solferino

Il 13 ottobre 2 appuntamenti a Torino

  • ore 11:30 Università di Torino via Sant’Ottavio
  • ore 21:00 Centro Sociale Occupato Gabrio via Revello 3
quattro mesi dal colpo di Stato, a un
mese dalle finte elezioni presidenziali, dal 12 al 14 ottobre arriva
nel nostro Paese una rappresentante del
Frente Nacional contra el Golpe
de Estado.

L’Honduras non è un Paese democratico! E lo affermiamo con forza anche in Italia. Sono trascorsi tre mesi dal 28 giugno,
quando il presidente honduregno José Manuel Zelaya Rosales venne
prelevato da casa sua da militari incappu
cciati e trasportato fuori dal
territorio nazionale.


La sua colpa: aver iniziato un processo di riforme e di dialogo con i movimenti sociali, che avrebbe portato i cittadini honduregni a votare una consultazione popolare per convocare una nuova assemblea costituente.

http://www.youtube.com/watch?v=DCWWo7cT6ac
Foto del presidio honduras

Un attacco ai privilegi di una decina di famiglie, le più ricche e
conservatrici del Paese, che per questo hanno ideato e finanziato – con
il sostegno dell’esercito honduregno e il tacito benestare degli Usa- il colpo di Stato del 28 giugno scorso.


Dal 21 settembre Mel Zalaya è rientrato in Honduras, costretto all’interno dell’ambasciata brasiliana, assediata dall’esercito. L’intero Paese e tutta la regione centroamericana sono così ripiombati negli anni Settanta e Ottanta, negli anni bui di tensione propria dei regimi dittatoriali che il mondo pensava oramai facessero parte del passato dell’umanità: il dittatore golpista Micheletti ha proibito “ogni riunione non autorizzata” e stretto ulteriormente il bavaglio ai mezzi d’informazione, proibendo ogni dichiarazione che vada contro “le risoluzioni del governo” o possa alterare “il rispetto della pace e l’ordine pubblico”. Negli ultimi giorni, molti oppositori politici sono stati incarcerati, alcuni manifestanti pacifici sostenitori di Zelaya sono rimasti uccisi, il governo ha chiuso Radio Globo e Canal 36, gli ultimi media indipendenti rimasti.

Tutto questo in Italia, resta nascosto a causa del “torpore”dei corrispondenti esteri dei principali quotidiani. L’Honduras non è l’Iran, e allora non serve costruire “a tutti i costi” un’immagine negativa del dittatore di turno, favorendo la nascita di forme di solidarietà istintiva e spontanea con il popolo honduregno.

Meglio non intervenire su un tema “delicato” di politica internazionale, mettendo così a rischio gli investimenti esteri di importanti imprese italiane come Astaldi, Goldlake (gruppo Colacem), Acea. Non a caso il fratello del golpista Micheletti siede nel direttivo della Camera di commercio italo-honduregna.

Ma l’Honduras r-esiste, e dal  12 al 14 ottobre sarà in Italia una rappresentante del Fronte nazionale contro il colpo di Stato
,
che riunisce tutti i cittadini honduregni democratici che dal primo
giorno del golpe resistono pacificamente (con scioperi, azioni di
disobbedienza civile) e manifestano per la democrazia, nonostante
questa resistenza per la pace e la libertà sia già costata oltre una
decina di morti, centinaia di detenzioni illegali, una grande quantità
di persone picchiate, torturate e stuprate.
Betty Matamoros sará in Italia per incontrare i movimenti e le persone
che sostengono la loro giusta lotta per l’autodeterminazione e
democrazia dal basso. Invitiamo tutte e tutti a partecipare attivamente
e a supportare le lotte dei movimenti sociali honduregni.

Aggiornamenti

Ascolta in diretta gli aggiornamenti

AUDIO DELL’INTERVENTO DI BETTY MATAMOROS AL GABRIO (PARTE 1 e 2)

http://gabrio.noblogs.org/resource/honduras/view/138216-gabrio_01.wav

http://gabrio.noblogs.org/resource/honduras/view/gabrio_02.wav

Update

resiste Honduras

Centro de Medios Indipendientes Honduras

Collettivo Italia Centro America