Zona San Paolo resiste conto sfratti, sgomberi e speculazioni!

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In diverse centinaia nella giornata di sabato 6 aprile abbiamo percorso le strade del quartiere San Paolo, per un corteo contro sfratti, sgomberi e speculazioni.

Ci sembrava importante che la solidarietà che sostiene la resistenza agli sfratti in zona si desse un appuntamento di mobilitazione pubblico, oltre alla quotidianità di lotte e picchetti, di resistenza e risposte il più rapide e sostanziali possibili alla violenza degli sfratti. Ci sembrava importante soprattutto dopo gli avvenimenti dell’ultimo periodo, che ha visto aumentare l’arroganza di ufficiali giudiziari e della Questura, che attaccano le resistenze agli sfratti per provare a fiaccarle con escamotage al limite della loro legalità e con procedure d’urgenza che altro non mostrano se non la grande difficoltà a gestire un bisogno e una rivendicazione sociale di fronte a cui le istituzioni continuano a balbettare dimostrando ancora una volta la loro inconsistenza.
A fronte di questa situazione le resistenze agli sfratti, la solidarietà, le occupazioni di case e la riappropriazione di spazi pubblici che si vorrebbero svendere ai privati, dimostrano che oltre le parole vuote della politica ufficiale, nei quartieri maturano scelte immediatamente praticabili, risposte concrete ai bisogni che non delegano più coloro i quali hanno già ampiamente dimostrato di non voler trovare una soluzione.
Nel nostro quartiere, nel corso dell’ultimo paio d’anni, le occupazioni abitative si sono moltiplicate, e al grido di “la dignità non si sfratta”, a ogni sgombero forzato ha fatto seguito una nuova occupazione.
In piazza oggi abbiamo riaffermato con forza tutto questo e detto a gran voce che 3500 sfratti in un anno e 50000 case vuote sono un lusso che la nostra città non si può permettere, la contraddizione tra le troppe persone senza case e le troppe case senza persone è lampante e solo chi non vuole non è in grado di vederla.
Il corteo è finito all’ex area Diatto-Snia dove da mesi un gruppo di abitanti della zona ha ripreso possesso dell’ex area industriale di via Frejus, zona dove si vorrebbe abbattere l’ultimo pezzo di storia operaia del nostro quartiere, invece di recuperarla per un uso sociale e pubblico, per costruire palazzine di alloggi di pregio, e l’ennesimo e inutile centro commerciale.
Per quartieri e territori che non vogliamo ricoperti da altro cemento usato per costruire case che nessuno avrà i soldi per comprare.
Le case ci sono, e se l’incuria o molto più spesso le mire speculative di avidi proprietari le fanno rimanere vuote, occuparle è l’unica risposta concreta alla latitanza delle istituzioni e a chi predica l’austerità sulla nostra pelle.
Concludiamo dicendo che quella di oggi è sicuramente stata per noi una giornata significativa che ha visto protagonisti i/le resistenti di Zona San Paolo, insieme a chi resiste e si prende le case negli altri quartieri e nelle altre zone della città. Un altro passaggio che ci sembrava importante fare in una lotta che certamente continuerà a crescere.