Sabato 5 Aprile 2014
Centro Sociale Occupato Autogestito Gabrio presenta:
FESTA DELLA SEMINA 2014
Niente su di noi senza di noi
Scambio di semi e piantine • Autoproduzione • Condivisione di saperi • Riappropriazione
Ore 21 – Dibattito
Quali politiche sulle droghe dopo la Fini/Giovanardi? La carte dei diritti degli assuntori di sostanze
Dalle 23 – Live from Roma
RADICI NEL CEMENTO presentano il nuovo album “7”
Prima e dopo il concerto dancehall by:
DUBADUB soundsystem (from L’Aquila)
GIGAWAVE the sound (from C.S. Gabrio)
ZIZZAPAWA POSSE (from C.S. Cantiere Milano)
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Ingresso a sottoscrizione 5 euro
C.S.O.A. GABRIO
Via Revello 3
Zona San Paolo Antiproibizionista
Torino
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Liberare le città per liberare le menti – Festa della semina 2014
Le nostre città le immaginiamo e le vogliamo libere, dal mercato, dalle speculazioni, da chi quotidianamente pretende di guadagnare sui nostri corpi e sulle nostre vite. Ma liberare le città per noi vuole dire liberare innanzitutto chi le vive, dalle oppressioni culturali di stampo razzista o sessista, dai diritti negati tutti i giorni, da stupidi ed inutili proibizionismi che pretendono sempre più di determinarci. Siamo giunti alla quattordicesima edizione della Festa della Semina, l’ultima nella storica sede di Via Revello, e sentiamo oggi una forte aria di cambiamento, che da oltre oceano si propaga anche in Europa e giunge fin da noi. Un’aria diversa da quel clima di terrore diffuso che ha prodotto per ben otto anni la Fini/Giovnardi, legge studiata ad hoc per individuare e colpire chi usa sostanze, come ben dimostrano i dati sulla popolazione carceraria e l’ingente mole di provvedimenti amministrativi tesi a limitarne le libertà. Questa legge ha avuto il triste merito di andare a toccare tutti i tipi di usi, perfino quelli meno visibili e problematici, stroncando con il ricatto delle sanzioni e della perdita del lavoro ogni forma possibile di resistenza e di rivendicazione. Nel frattempo a fronte dei due miliardi di euro annui spesi in repressione, le mafie ne guadagnavano ben 60 nella totale impunità! Se in questi otto anni siamo stati costretti a difenderci subendo comunque pesanti vessazioni , ora è il momento di avanzare uniti, perseguendo quel diritto all’autodeterminazione che contrapponiamo fortemente alle logiche del mercato: noi non nasciamo consumatori ma assuntori di sostanze, ed è del tutto fuorviante anche solo pensare di impedire o proibire un comportamento innato, allo scopo di assoggettarlo a meri intenti di profitto che poco ci appartengono. E’ giunta l’ora di riprenderci ciò che è nostro e nel modo in cui siamo abituati a farlo, dal basso con l’autorganizzazione, l’autogestione e l’autoproduzione. Se le mafie continuano a speculare sulle droghe con la complicità di chi ci governa, è un problema che ci tocca in prima persona, e che non possiamo delegare. Così come non possiamo più delegare la costruzione delle politiche sulle droghe al Dipartimento Politiche Antidroghe, organo autocratico che ideologicamente persegue chi dovrebbe sostenere e proteggere. Se le posizioni del nuovo Governo non sembrano voler arretrare di un passo rispetto a quelle ultra proibizioniste attuali, un gruppo di assuntori di sostanze ed operatori ha redatto una carta dei diritti, la cui condivisione con tutti e tutte voi è uno degli obiettivi che ci siamo dati. Per fare in modo di essere meno soli di fronte agli abusi di un sistema corrotto e malato, per permettere la costruzione di alternative dal basso che insieme possano essere praticate, come sempre più nuove esperienze in tutto il mondo ci suggeriscono. E’ possibile non andare più in piazza a comprare dalla mafie, è possibile con l’autoproduzione sconfiggere il narcotraffico ed ottenere senza profitto alcuno i principi attivi che ricerchiamo, ma non possiamo farlo se soli, isolati o nascosti in quanto bersagli troppo facili da colpire. La storia, anche quella più recente, ci insegna che una comunità può scegliere ciò che è meglio per la propria salute e per il proprio benessere, e se determinata e unita può rivendicare le proprie istanze e lottare contro il sistema che gliele nega, autorganizzandosi con le pratiche che ritiene più adeguate allo scopo. Questo è lo spirito che muove tutte le nostre lotte quotidiane. Perfino il comune di Torino ha preso posizione sulla questione, schierandosi a favore della marijuana libera e di politiche sulle droghe di stampo antiproibizionista, e sono sempre di più i Comuni italiani che ne stanno seguendo l’esempio. Se quelle dei politici però sono e rimangono sempre parole vuote in quanto mai si concretizzano in un reale cambiamento, sappiamo benissimo che l’unico avanzamento possibile è quello dal basso, un avanzamento necessario adesso più che mai: la scelta appartiene a noi. Liberiamo spazi, città e territori per liberare le menti, liberiamoci dal ricatto del mercato delle droghe. Basta comprare dalle mafie, auto produciamo il nostro futuro, la nostra libertà!
Verso i Cannabis Social Club Italia!
ORE 21 DIBATTITO: “Quali politiche sulle droghe dopo la Fini Giovanardi?- La carta dei diritti degli assuntori di sostanze”
FESTA DELLA SEMINA 2014- Sabato 5 Aprile- CSOA GABRIO- Via Revello 3
Zona Sanpaolo Antiproibizionista
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Le “Radici Nel Cemento” sono una metafora della tradizione e della memoria storica in una società, come la nostra, che dimentica troppo in fretta il suo passato: come dei grandi alberi ai lati delle strade, che sembrano soffocati dall’asfalto, ma riescono a sviluppare le radici da cui traggono nutrimento, fino al punto di incrinare, crepare e spaccare il cemento, così il mondo occidentale deve esercitare la capacità di ricordare ed imparare dal passato, suo e di culture ‘altre’, se vuole risolvere i problemi e le contraddizioni generati dal suo rapido sviluppo.
LA STORIA
Il gruppo nasce nel 1993, nella zona del litorale romano, con il nome di ROOTS IN CONCRETE: l’ispirazione è il roots-reggae con marcate venature dub ed alcune aperture verso ritmi che appartengono alla storia della musica giamaicana , come lo ska e il rocksteady. Nel maggio del 1995, assunta una formazione stabile e tradotto il nome in RADICI NEL CEMENTO, la band inizia l’attività live, soprattutto a Roma e dintorni. Prodotto dalla Gridalo Forte Records, nel 1996 esce l’omonimo disco d’esordio, caratterizzato da un forte impegno sociale e da un sound reggae molto contaminato. Segue un tour italiano, con alcuni episodi europei (Francia, Spagna, Svizzera).
Nel 1997 il gruppo incontra CHARLIE ANDERSON, componente dei The Selecter, band che diede il via insieme agli Specials alla stagione dello ska revival inglese, con cui nasce una collaborazione culminata in due concerti a Roma. Nel 1998, i RNC accompagnano in un indimenticabile tour italiano il compianto “Padrino dello Ska”, LAUREL AITKEN. Questo giro di concerti, accolto con entusiasmo dal pubblico, testimonia l’incontro, nel segno del rispetto e della creatività tra un protagonista di primo piano nella vicenda della musica giamaicana e quella che oramai è una delle espressioni più felici e ispirate delle scena reggae italiana.
Nel corso dello stesso anno, e sempre per Gridalo Forte Records, esce il nuovo lavoro, POPOLI IN VENDITA, che dal punto di vista stilistico prosegue il discorso iniziato col primo cd. Ad accompagnarlo, il singolo Guns of Brixton, versione del celebre brano dei Clash, che vede la partecipazione di LAUREL AITKEN e FERMIN MUGURUZA (Negu Gorriak, Kortatu).
Segue un lungo tour italiano ed europeo, durante il quale viene prodotto anche il primo videoclip del gruppo, tratto dal brano Sogno Albanese.
Nell’aprile del 1999 la band registra a Roma, per la Ezan Ozenki Records, il brano Urrun, che farà parte del primo lavoro da solista di FERMIN MUGURUZA, e da cui viene tratta un’elegante dub version mixata da MAD PROFESSOR, esponente di primo piano del dub inglese.
Da ricordare anche una memorabile ‘combination’ con lo storico cantante MAX ROMEO, vera e propria leggenda vivente del reggae giamaicano, al Forte Prenestino di Roma.Nel 2001 esce ALLA ROVESCIA, terza prova del gruppo, dallo stile più variegato rispetto ai precedenti lavori e ricco di importanti collaborazioni, tra le quali quelle con ROY PACI e MADASKI (Africa Unite).
Da questo album vengono tratti tre videoclip: Alla Rovescia , Pappa e Ciccia ed Echelon.
La band affronta un lungo tour, del quale vanno ricordate, in particolare, le esibizioni al Palavobis di Milano, come spalla agli UB40 ed al Rototom Sunsplash come backing band di ALTON ELLIS, “The Soul of Jamaica” e simbolo del rock steady.
Nel febbraio del 2004 esce OCCHIO! (V2 Records) che conferma anche le positive collaborazioni con ROY PACI e MADASKI: il primo, in versione singer, partecipa al brano An’ sai come ce piace e al suo relativo videoclip; il secondo firma una raffinata dub version de La logica del profitto. Nel corso del tour relativo a quest’album, i RNC hanno occasione di festeggiare il loro 10° anniversario di attività, con una grande festa-concerto al Villaggio Globale di Roma: molti gli artisti ospiti, tra i quali BUNNA (Africa Unite), SKARDI (Pitura Freska), TONINO CAROTONE e REMO REMOTTI.
Nel settembre del 2005, i RNC tornano in sala di registrazione ed il risultato è ANCORA NON E’ FINITA, quinta prova del gruppo, che vede la luce nell’aprile del 2006, ancora per la V2 Records.
Dal nuovo album viene estratto il singolo Mi vendo, cover del celebre brano di Renato Zero, una scelta davvero felice e perfino provocatoria, visto che proprio in quel periodo diversi esponenti del reggae giamaicano avevano più volte espresso posizioni omofobiche, tanto volgari quanto inaccettabili. I Radici Nel Cemento puntano il dito contro quell’atteggiamento, rinnovando qui valori di pace e uguaglianza che avevano pervaso i giorni più belli del reggae giamaicano. E lo fanno anche con quell’ironia che è parte fondamentale della musica popolare, più diretta e immediata. Tuttavia è Bella Ciccia, un altro dei brani che spicca nel repertorio di ANCORA NON E’FINITA a riscuotere il maggior successo: il brano, ancora una volta in maniera divertita ed ironica, affronta lo spinoso tema della bellezza estetica, rilanciandone un modello giunonico, mediterraneo, a scapito di quello più longilineo in voga a livello mediatico. L’argomento suscita interesse anche in ambiti non strettamente musicali: di Bella Ciccia (e del relativo video) parleranno anche Il Messaggero e Studio Aperto (Italia 1); la band si esibisce inoltre a Buon Pomeriggio (Canale 5), il programma diretto da Maurizio Costanzo, nel corso di due puntate dedicate al tema dell’anoressia.
Nel gennaio 2007, in occasione della campagna M’illumino di meno promossa da Caterpillar (Radio Rai 2), il gruppo compone un brano omonimo sul tema del risparmio energetico, che diviene un vero e proprio inno. Nel maggio del 2009 esce IL PAESE DI PULCINELLA, grazie alla neonata RNC produzioni, fondata e diretta dalla band.
L’ album, interamente autoprodotto, è un ritratto disincantato, divertito, ma alle volte anche aspro, della situazione sociale e politica del nostro paese.
Il primo singolo estratto è Siamo tutti omosessuali, altra ironica ma decisa presa di posizione sul tema dell’omofobia, divenuto particolarmente scottante, soprattutto in riferimento a certi versanti del mondo reggae. Segue IL PAESE Di PULCINELLA, cupa ballata etno – ska, che fotografa a pieno l’ Italia del terzo millennio, vista dalla prospettiva delle “Radici”. Terza e ultima uscita del 2009, La bicicletta : il pezzo è una sorta di inno a questo mezzo di trasporto, divenuto particolarmente attuale nelle nostre città soffocate dal traffico.
Contestualmente, esce anche il relativo videoclip ( sulla versione bicicletta intiman remix, dal taglio più drum ‘ n ‘ bass rispetto all’ originale ), costruito grazie ai preziosi contributi inviati da fan ed appassionati. Sarà poi in volta di So’ rugantino, di fatto il quarto estratto dal paese di pulcinella, un mini cd comprendente la live version del brano ( ripresa nel 2009 a Roma ) e un remix in chiave reggae – dance hall con relativa version. Entrambi i pezzi usciranno con annesso video clip.
Nel 2010 la band sarà impegnata nell’ arrangiamento e la produzione di nuovi brani, che verranno presentati nel corso del tour estivo di quell’anno. Sempre nel 2010 le Radici si presentano “ ristrutturate “: con l’ uscita dalla band di Adriano Bono è infatti Rastablanco ad ereditare il ruolo di primo vocalist, con Giuliobass pronto a ritagliarsi più spazio alla voce. In realtà questa scelta permette alla band di avere due cantanti solisti, pronti a dialogare o a interpretare al meglio i brani del repertorio, afferrandone in pieno i colori e le sfumature.
Da segnalare anche il rientro di Stefano Cecchi ( Banda Bassotti ) alla tromba e l’ ingresso di Valerio Guaraldi, come chitarrista solista.
Il risultato di questo “restyling” sono ben 4 singoli : un remix dance hall di So’ Rugantino (accompagnato da una inedita live version ), Soleluna ( con la partecipazione di Julia Kee ) , L’ acqua ( sullo scottante ed attuale tema dell’ acqua pubblica bene comune e del quale viene anche realizzato un videoclip ) e Quello che io cerco, ultimo singolo in ordine di tempo.
A maggio 2011 esce finalmente il primo live delle RADICI, è intitolato FIESTA! ed è il frutto di varie registrazioni effettuate durante il tour del 2010 : l’ album raccoglie tutte le vecchie hit della band, più l’ inedito L’ acqua in versione live e la memorabile Fiesta dei Pogues, rivisitata alla maniera “ radicale “.
Nell’aprile del 2013 la band torna in studio per preparare il nuovo e atteso album. Comincia così un nuovo capitolo in quella che è ormai una lunga vicenda. Il risultato del lavoro in studio è 7, album dal suono reggae pieno e coinvolgente. Lo stile e la personalità della band sono sempre più a fuoco, mentre le canzoni dell’album hanno tutto, dalla melodia, al ritmo, agli arrangiamenti, per colpire fin dal primo istante. Per molti aspetti 7 è il loro lavoro più maturo e completo, perfettamente in grado di ricevere sia il consenso di tutti quelli che sono stati al loro fianco per tutti questi anni e sia di quelli che si avvicineranno allo stile delle “Radici” per la prima volta.
L’uscita di 7 (pubblicato da RNC e distribuito da Goodfellas) sarà annunciata dal video di Movimento lento, che sarà disponibile dal 7 ottobre (tanto per rimanere in tema con il titolo del disco), mentre l’album sarà disponibile dal 14 ottobre.
I Radici nel cemento sono:
Rastablanco – voce e cori , chitarra ritmica, chitarra acustica
Giulio Ferrante – Giuliobass – voce e cori, basso, kazoo
Vincenzo Caristia – batteria, percussioni
Christian Simone – sax tenore
Leonardo Bono – Piddub – sound engineer – dub masta
Ma anche…
Angelo Morrone Mr. Fasa – piano, organo, synth, loop e campionatori, fisarmonica
Valerio Guaraldi – chitarra
Stefano Cecchi – tromba
Amos Vigna – sax alto, sax tenore
Andrea Pagani – tromboni