Sab 7 Novembre 2015 – Marco Rovelli Trio in CONCERTO “Tutto inizia sempre” + Presentazione di “Eravamo come voi”

rovelli_7-novembreCSOA GABRIO presenta:
Sabato 7 Novembre 2015 @ CSOA Gabrio – Via Millio 42

MARCO ROVELLI – TUTTO INIZIA SEMPRE

Ore 19:30 – Apericena
Ore 21:00 – Presentazione del libro “Eravamo come voi – Storie di ragazzi che scelsero di resistere”

A seguire CONCERTO con Marco Rovelli (voce e chitarta), Lara Vecoli (violoncello) e Serhat Akbal (saz)

FREE ENTRY
CSOA Gabrio – Via Millio 42 – Zona San Paolo Antirazzista

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MARCO ROVELLI – TUTTO INIZIA SEMPRE

Album candidato alla targa Tenco 2015. “Questa è poesia in musica” (Pippo Delbono). “Intenso e prezioso l’ultimo disco del musicista-scrittore che canta Storia e storie L’album contiene canzoni belle e luminose, elettro-acustiche, dove il rock si mescola a suoni dall’incedere lirico, cadenzati dal violoncello di Lara Vecoli e dalla chitarra di Paolo Capodacqua. Una tessitura limpida, apparentemente semplice impreziosita dagli arrangiamenti del polistrumentista Rocco Marchi. E’ un disco profondamente d’amore. A tratti la voce di Rovelli ricorda quella di Herbert Pagani o di Billy Bragg, forte e suggestiva com’è, spesso la tensione civile rimanda a quella dei Dischi del Sole, alla grande stagione della canzone popolare, del folk come atto necessario per riprendersi le radici e far funzionare le ali” (Daniela Amenta, l’Unità). “Tutto iniza sempre risulta il suo disco più riuscito, compresi i due con il gruppo Les Anarchistes – del quale era frontman e fulcro: nelle musiche, che spesso sposano avvolgenti trame di scuola folk, energia filo-rock, atmosfere intensissime e arrangiamenti mai tanto (ac)curati, e in testi di notevole spessore poetico che al di là dei temi affrontati rimarcano il dovere morale di guardare e volare alto. Una canzone d’autore decisamente ricercata che sembra voler rimandare a epoche passate, ma che in definitiva è meno austera e più vivace di quanto potrebbe apparire di primo acchito, percasa da un’enfasi interpretativa che qua e là sconfina, senza peraltro suonare forzata, in una sorta di melodramma alla Léo Ferré” (Federico Guglielmi, Blow Up). Coraggioso, poetico, etico. “Tutto inizia sempre” cattura nella cura dei particolari, induce riflessioni, culla nei suoni. Musica “cameristica”, tessuti folk, alcune sfuriate rock, musette, sapori italo-francesi (tra Claudio Lolli e Leo Ferrè). Disco politico? Per forza di cose, ma attenzione: niente a che fare con la forma-canzone propagandistica. Non ci sono slogan nè invettive. Piuttosto, il ragionare profondo, il sapere ascoltare e poi farne una forma di audacia propria. Voto: 9 (Massimo Pirotta, Vorrei)”Rovelli veste le sue idee fatte canzone con un’attenzione devota, verrebbe da definirlo un vero e proprio atto d’amore nei confronti del suono, come già avveniva quando militava nei Les Anarchistes. Il ponte che lo porta dalla tradizione del cantautorato di protesta è tutt’altro che pericolante, perché nel tragitto Rovelli incontra il rock elettrico, l’acustico “da camera” con un respiro classico-sinfonico, il folk in tutte le sue evoluzioni. Per cantare cose grandi e necessarie, cose che oggi i cantautori non fanno più” (Fulvio Paloscia, La Repubblica) “Canzone d’autore declinata in mille possibilità sonore, una coralità complessa che spiazza. Forse Tutto inizia sempre è l’opera più compiutamente matura e articolata del percorso artistico di Marco Rovelli. Senza dubbio è qualcosa che non può essere ignorato”. (Giorgio Olmoti, L’isola che non c’era).

…performer versatile e strepitoso talento di cantante e ricercatore… (Moni Ovadia)
Marco Rovelli è stato cantante e autore nel gruppo Les Anarchistes prima di intraprendere una carriera solista (pubblicazione del cd libertAria, insignito al Mei 2009 col premio Fuori dal controllo). Ha collaborato col Nuovo Canzoniere Internazionale. Come scrittore ha pubblicato Lager italiani, Bur 2006, Lavorare uccide, Bur 2008, e Servi, Feltrinelli 2009, Il contro in testa, Laterza 2012, La meravigliosa vita di Jovica Jovic (con Moni Ovadia), Eravamo come voi (Laterza 2015) e collabora a diverse testate giornalistiche e riviste. In teatro ha coniugato le sue due attività di autore e musicista con spettacoli teatrali-musicali: Servi e Homo migrans, ambedue per la regia di Renato Sarti; La meravigliosa vita di Jovica Jovic (con Moni Ovadia) e La leggera (sul canto popolare toscano).

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ERAVAMO COME VOI
Storie di ragazzi che scelsero di resistere

Dietro la Resistenza ci sono le resistenze. Ogni storia epica e gloriosa ha dietro moti più lievi e impercettibili. Scelte, alle volte istintive alle volte forzate, e il caso.
Ci sono gli eventi che ti trascinano. Soprattutto se hai vent’anni.

«Devi raccontarle queste cose», mi dice Luigi. «Che poi i ragazzi oggi ci guardano magari con ammirazione, ma dicono che siamo uomini di un altro mondo, non saremo mai come voi… No! Voi potete essere come noi, perché noi eravamo come voi!»
Perciò mi metto in viaggio. Per incontrare i primi, i più giovani di allora a cui è toccata la scelta. Non impavidi eroi, ma ragazzi che seppero rispondere a una chiamata e che seppero pronunciare un Sì per innescare il processo della loro liberazione.
Eravamo come voiracconta storie di ragazzi partigiani, tra i 14 e i 23 anni, i loro incontri, i perché della loro scelta. Spesso, prima che da una solida convinzione ideologica, per giovani normali, cresciuti nell’unico mondo possibile (in quel Truman show che era il fascismo) la decisione di salire in montagna fu guidata dall’istinto, dalla necessità o dal caso. Dopo, quella scelta scavò un abisso: perché quei venti mesi – dall’8 settembre ’43 al 25 aprile ’45 – costituirono una faglia irreversibile, una trasformazione esistenziale radicale. La pialla del tempo ha appiattito la dimensione umana. Di loro abbiamo dimenticato la quotidianità, i sentimenti, l’emotività – e anche gli sbagli, gli inciampi. Sarà come incontrare i miei allievi della scuola, e chiedere loro: «Perché stai scegliendo questa strada?»