Giovedì 26 luglio – Millions Of Dead Cops + Neid in concerto

CSOA Gabrio – via Millio 42

Organizzato da Fuori dal Cratere e CSOA Gabrio per una giornata benefit popolazioni terremotate.

OPENING HOURS 19:00

Visti i successi delle precedenti feste-concerto, FdC ha deciso di prendervi per la gola proponendo anche la cena in occasione del live.
Dalle 19:30 troverete la cucina aperta fino alle 21:30 con piatti veg, vegan e onnivori.
Dalle 22:00 palco infuocato e pogo scatenato!!

M.D.C.
Ovvero le leggende dell’hardcore più politicizzato tutt’ora in attività!
Nati agli albori degli anni ’80 ad Austin (Texas) ma in seguito trasferiti e stabiliti a San Francisco in California.
Paladini dei diritti umani e nelle denunce della brutalità politica e poliziesca del sistema, continuano a portare avanti il pensiero antimilitarista – antimperialista e il pensiero anarchico e libertario che li distingue.
Ritornano a Torino a un anno di distanza a ripresentare il loro ultimo lavoro MEIN TRUMPF (2017) su Primordial Rec e i loro storici cavalli di battaglia che hanno segnato le epoche passate.
Sul palco del c.s.o.a. Gabrio e sotto a pogare e dar battaglia al sistema devi esserci anche tu…

NEID
Nati nel 2007 a Viterbo dalle ceneri di altri gruppi locali, caratterizzano il loro suono dalle influenze dello storico hc italico e prendono la linea fastcore grind verso il 2010 incidendo nell’anno successivo il primo album “IL CUORE DELLA BESTIA”.
Testi esplosivi che parlano di controllo di massa e sistemi mondiali che schiavizzano le persone, stringono i rapporti con gli stessi M.D.C. e condividono spesso i palci con loro in Italia ed Europa.
I loro ultimi lavori “ATOMOXETINE” (2016 album) e “NOISE TREATMENT” (7″ 2017) sembrerebbe siano stati classificati come “armi altamente letali”!! IMPERDIBILI!!

INGRESSO A SOTTOSCRIZIONE 5 EURO
CENA 6 EURO
LIVE + CENA = 10 EURO!!

Banchetti info, mechandising, distro e bar a manetta!

Presente il banchetto di Fuori dal Cratere con info, merchandising e risposte per chiunque voglia conoscerci…

Solidarietà ai compagni e le compagne di C.S.O.A Askatasuna e Spazio Popolare Neruda

Decine di uomini delle forze dell’ordine con l’ausilio di diversi mezzi blindati, hanno fatto irruzione all’interno del Centro Sociale Askatasuna e dello Spazio Popolare Neruda per notificare 15 misure cautelari (tra cui 9 arresti domiciliari) ad altrettanti compagni e compagne. La vergognosa operazione di questa mattina è legata al corteo del 1° Maggio del 2017 quando, sotto una pioggia torrenziale, lo spezzone sociale che stava sfilando in modo tranquillo ma determinato, fu improvvisamente bloccato all’imbocco di Via Roma da decine di celerini in assetto antisommossa. Il corteo fu caricato brutalmente a più riprese, diverse persone, tra cui alcune “mamme per la libertà di dissenso”, furono malmenate a manganellate ed a calci con pestaggi veri e propri nello stupore generale, provocando (anche) la rabbia delle migliaia di persone che attendevano al lato della strada il passaggio del corteo. Un prologo, quello del 1° Maggio 2017, che abbiamo più volte visto ripetersi uguale a se stesso negli ultimi anni, quando la principale preoccupazione della questura e della politica cittadina, era quello di bloccare lo spezzone sociale, impedire l’entrata nella piazza dei confederali e mettere a tacere ogni forma di dissenso. A quanto apprendiamo dai compagni e dalle compagne del C.S. Askatasuna, da una veloce lettura delle carte dell’ordinanza, emerge l’aver voluto “rimarcare la loro estraneità alla manifestazione ed ai valori da essa espressi”. Un accusa tutta politica che va proprio nella direzione di rimarcare la volontà di eliminazione di qualsiasi voce contraria e/o non allineata all’interno di quel corteo e non solo. Esprimiamo la nostra totale solidarietà e complicità a tutt* i/le compagn* colpiti da questa infame operazione repressione ed invitiamo tutte e tutti a seguire gli sviluppi, prendere posizione e mostrare solidarietà attiva.
LIBER* TUTT*
Le compagne ed i compagni del CSOA Gabrio

Via Revello: una vittoria popolare

I giardini di Via Revello hanno aperto senza rumore e senza spreco ulteriore di energie come è giusto che sia per un spazio verde che è già diventato un piccolo luogo di pace per fuggire al traffico e al caldo della città.

Ha aperto senza i consueti video su facebook a cui l’Appendino ci ha abituati e che è ormai evidentemente costituiscono l’unica forma grillina di partecipazione e dialogo con la città.

Ha aperto senza trionfalistici articoli di giornali da parte dell’assessore Unia che non perde mai occasione per professare il suo credo nel verde salvo prestare aggratis i parchi ai privati (vedi il salone dell’automobile al Valentino) o abbandonarli al loro destino (come il parco Michelotti).

Eppure in questi 4 anni di lunga attesa intercorsi dalla riconsegna del vecchio stabile del Gabrio e l’apertura il 1 luglio del giardino ne abbiamo visto di prese di posizioni piene di sorrisi bugiardi e quindi ora perché tutto questo silenzio?

Noi una risposta proviamo a darla: perché è una vittoria delle donne e degli uomini che abitano questo quartiere non certo della giunta targata 5 stelle. Solo la tenacia, le proteste e la pressione effettuata sulle amministrazioni tandem Fassino/Appendino dalle persone e dalle associazioni di quartiere hanno saputo strappare alla consuete speculazioni il nuovo giardino segnando una discontinuità con destino di tutte le aree pubbliche abbandonate utilizzate per far cassa svendendole ai privati.

È un evento da tacere perché è in controtendenza con il patto di ferro sancito dall’idea della candidatura olimpica 2026 stipulato da Appendino con i soliti costruttori (o meglio cementificatori) che hanno devastato la città riempiendola di cantieri infiniti. Artefice del rinnovato “sistema Torino” l’istrionico vice sindaco e professore Montanari passato, in meno di due anni, senza battere ciglio dalle barricate sui beni comuni ai brindisi in collina con gl’impresari dei supermercati: ogni uomo, come sempre, ha il suo prezzo!

È un evento da non pubblicizzare perché è la conferma che è ancora possibile dal basso difendere i propri spazzi e rivendicare una migliore vivibilità in una città che è la più inquinata del mondo: è possibile lottare dal basso contro il sistema delle speculazioni e vincere!

È questo che dà più fastidio in comune vista anche la scelta di procedere senza sosta allo sgombero degli spazzi liberati: Fenix e Manituana sono solo gli ultimi della lista.

Noi questa vittoria la dedichiamo idealmente ai nostri compagn*, Nico, Anna, Walter e Nino che oggi non ci sono più, ma che hanno dato a lungo il loro impegno, idee, energie e gioia per dare vita a quello che era il centro sociale Gabrio nella sua vecchia sede di via Revello e animare quel genius loci che ha saputo schiantare, per una volta, i trolls del cemento.

A noi il giardino piace così pieno di verde e poco crediamo nel percorso partecipato per attrezzarlo: scommettiamo che i 300mila € promessi da Unia magicamente spariranno probabilmente nel calderone olimpico.

San Paolo Ribelle

CSOA GABRIO