Lunedì 8 luglio 2019 al mattino viene ritrovato all’interno dell’infermeria del CPR di corso Brunelleschi a Torino, il corpo senza vita di Faisal Hossein, 32 anni originario del Bangladesh, morto nella giornata di domenica.
La notizia si sparge rapida tra gli altri reclusi e in poco tempo riesce a valicare le mura del carcere arrivando a solidali e testate giornalistiche, ma vi è una gran confusione: in un primo momento viene fornito un nome sbagliato accompagnato dalle più svariate ipotesi sulle cause della morte di Faisal.
Un effetto prevedibile dovuto al buio che
circonda quel lager.
Per ora sappiamo che Faisal è entrato vivo dentro il CPR per un semplice reato amministrativo e che per questo è stato recluso nel luogo in cui poi è morto.
Faisal è stato trovato morto in infermeria, dove era trattenuto separatamente dagli altri come se fosse stato posto in isolamento, ma
all’interno dei CPR non sono previste celle detentive di questo tipo.
Chi ha deciso di porre Faisal in tale condizione?
Come è possibile che
nessuno si sia accorto della sua morte per quasi 1 giorno?
Giudichiamo gravissimo, quanto inumano, sequestrare uomini e donne per il semplice fatto di non possedere un documento ed inoltre è una palese violazione dei diritti umani rinchiudere persone per mesi
nell’estenuante attesa di un rimpatrio forzato (fino a 180 giorni di detenzione previsti dal “decreto sicurezza”).
Forse può tranquillizzarci pensare che i confini e il mare dove oggi vengono abbandonate, respinte e lasciate morire migliaia di persone, siano lontani da noi e che la guerra razzista scatenata dai politicanti
nostrani non lasci vittime sull’asfalto delle nostre strade, ma non è così!
Anche qui a Torino l’odio e il razzismo mietono vittime e Faisal è una di loro!
Nel famigerato CPR di corso Brunelleschi, in vent’anni di attività, ci sono state altre morti (Fatih nel 2008 le cui richieste di soccorso
medico rimasero inascoltate fino a lasciarlo morire), oltre che a centinaia di tentativi di suicidio e di atti di autolesionismo: questo
non/luogo è un vero e proprio lager, creato per soddisfare l’esigenza di
“sicurezza” dei “buoni cittadini italiani ” molto tempo prima dell’avvento del governo pentaleghista.
Questo luogo è la morte del diritto e dell’umanità, un posto in cui le
condizioni igienico sanitarie sono pessime e le possibilità di contatto con l’esterno pochissime, rendendo i reclusi e le recluse ostaggi e ostagge di qualsiasi tipo di violenza, sia psicologica che fisica.
Dobbiamo accendere una luce su questo luogo di tortura, dobbiamo accendere una luce per ottenere verità sulla morte di Faisal e l’unica nostra arma è la solidarietà!
Invitiamo tutte e tutti a venire con noi Giovedì 18 luglio alle 21 da piazza Sabotino fino a corso Brunelleschi portando una luce per
squarciare le tenebre del nulla in cui le politiche di odio e razzismo di PD, Lega e 5S ci hanno trascinato.
🔥Alla partenza verranno distribuite alcune torce, ma vi invitiamo ad autorganizzarvi portando con voi fiaccole , pile , candele o qualsiasi altra cosa possa produrre luce .
Verità per Faisal – Libertà di movimento per tutte e tutti!
🔥Fiaccolata al CPR di Corso Brunelleschi🔥
Partenza ore 21,00
Piazza Sabotino
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CSOA GABRIO
☆Zona San Paolo Antirazzista ☆