Questura Illegale

Quello che è successo pochi giorni fa fuori dalla questura di Torino, e che qualche quotidiano derubrica ad un’eccezionale fatto di cronaca, deve necessariamente essere inserito nel contesto, tutt’altro che eccezionale, delle pratiche illegittime della questura e della ricattabilità che subiscono le persone non europee.

La questura di Torino, come la maggior parte delle questure italiane, continua a portare avanti pratiche illegittime in aperto contrasto con le previsioni normative. Tra queste, viene richiesto un certificato di residenza o di domicilio per poter formalizzare la richiesta di protezione internazionale. Richiedere la residenza a una persona, spesso arrivata da poco sul territorio e in una condizione di fatto che rende impossibile avere una residenza e difficile un domicilio, significa rendere non accessibile per molte persone la possibilità di richiedere asilo.

La possibilità di formalizzare la richiesta di protezione internazionale deve essere garantita a tutt*, a prescindere dalla propria situazione attuale sul territorio.

Una criticità che si somma alla sostanziale impossibilità per molte persone di presentare la domanda. Anche presso la sede di via Doré, dove sono state ad oggi reindirizzate le richieste asilo,la questura continua a ricevere 4/5 domande al giorno, a fronte di una presenza quotidiana di almeno un centinaio di persone. Chi vuole presentare domanda deve presentarsi prima dell’alba per tentare di essere tra i primi della fila, venendo scoraggiato (spesso anche dagli stessi funzionari) ad esercitare quello che dovrebbe essere un diritto fondamentale.

L’obiettivo politico sembra chiaro: mantenere chi non possiede la cittadinanza italiana in una situazione di continua ricattabilità, obbligando le persone a muoversi a fatica tra le strette maglie che regolano la possibilità di avere o rinnovare un permesso di soggiorno, unico modo per poter provare ad accedere a casa, lavoro, prestazioni sociali e anche a dormitori.

Le pratiche illegittime delle questure (di cui la richiesta di residenza è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare) rientrano all’interno di un più ampio sistema volto ad ostacolare la possibilità di accedere ad un permesso di soggiorno, incrementando l’irregolarità e creando fragilità.